Vivo con due figlie di 6 e 9 anni e un figliastro di 16, che ultimamente si dichiara razzista nei miei confronti. Io ho origini ebraiche, cosa che lui dice di non tollerare. In molti dialoghi, quando gli ho chiesto di approfondire il tema, lui fa affermazioni che mi lasciano così esterrefatta per la gravità e percepisco una distanza tra me e lui che sembra incolmabile. Non riconosco nulla dei semi che in questi anni ho provato a mettere e noto tantissima rabbia e violenza che mi spaventano. Tra me e lui le cose sono sempre state difficili, anche per problemi di rabbia e gelosia che in passato questo ragazzo ha manifestato nei confronti delle mie due figlie. Sono davvero in difficoltà e mi domando come si fa a gestire una cosa così. Vorrei leggere con lui un libro o visionare un film che lo aiuti a riflettere sulla sua posizione. BARBARA
— Gentile Barbara,la situazione che racconti in effetti è molto complessa. Il problema manifesto è il razzismo del figliastro, ma tra le righe si legge una fatica più grande relativa alla gestione delle relazioni all’interno della vostra famiglia in cui convivono figli di madri diverse. Probabilmente, le offese razziste di cui il ragazzo ti fa oggetto rappresentano il suo modo per ferirti. Non potendoti dire parole arrabbiate sul tuo essere mamma, usa parole di disprezzo che riguardano la tua origine.
L’intento chiaramente è quello di sminuirti, farti sentire disprezzata da lui. Sembra difficile trovare una via d’uscita. Da una parte c’è da fare attenzione che questi pensieri e ideali razzisti non portino a una sua affiliazione a movimenti che potrebbero condurlo in un territorio pericoloso. D’altro canto, è fondamentale problematizzare quello che sta succedendo nella vostra famiglia. È un’operazione che non puoi fare da sola, ma che richiede l’aiuto di un terapeuta famigliare.
Credo che sia fondamentale anche la presenza del papà: in base a ciò che scrivi, probabilmente l’attuale situazione risente dei pregressi conflitti tra il ragazzo e le due sorelline, forse derivati da una fatica nel sentirsi accettato, incluso e “alla pari” con loro. In questo, la figura che può facilitare comprensione e stabilizzazione rimane il padre. Forse la crisi attuale – che adesso si esprime con le parole del “razzismo” – ha radici profonde che devono essere dette e trasformate in altro, ovvero in una sofferenza che trova altre parole e altri modi per venire alla luce ed essere affrontata. Un libro che potete leggere insieme è Il compito di L. Wiemer (Il castoro), in cui un docente di Storia chiede ai propri alunni di mettersi nei panni dei nazisti che decisero lo sterminio degli ebrei. Un libro che fa molto riflettere e che apre un vero dibattito anche tra gli adolescenti protagonisti della storia. Da vedere insieme anche il documentario Anne Frank. Vite parallele.