Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
giovedì 20 marzo 2025
 
 

SOS per l'ospedale dei bambini di Damasco

13/09/2013  Il centro specializzato rischia la chiusura. I medici operano ogni giorno, ma cominciano a scarseggiare i materiali necessari per gli interventi. È necessario istituire un corridoio umanitario.

L’associazione "Bambini Cardiopatici nel Mondo" lancia l’allarme: c'è il rischio di una chiusura del Centro di cardiochirurgia pediatrica dell’Università di Damasco. Il Centro specializzato è stato aperto nel 2011 grazie a un progetto varato dall'associazione, in collaborazione con la Cooperazione Italiana allo Sviluppo, e iniziato nel 2000, quando in Siria il tasso di mortalità generato dalle cardiopatie congenite infantili era del 50%.

In oltre 10 anni, Bambini Cardiopatici nel Mondo ha avviato un programma di formazione del personale medico e paramedico siriano grazie all’assegnazione di borse di studio presso il Policlinico San Donato, e mediante missioni operatorie in loco.

Oggi il Centro di cardiochirurgia pediatrica è diretto dal dott. Tammam Yousseff, che ha completato la specializzazione grazie all’Associazione (di cui è ora membro del Consiglio d'amministrazione). In questi anni sono stati formati 15 medici siriani che hanno potuto compiere 170 operazioni.

«Ma con l’inizio della guerra civile, 2 anni fa, è diventato sempre più difficile, se non impossibile, organizzare le missioni operatorie dall’Italia», dice il professor Alessandro Frigiola, primario di cardiochirurgia pediatrica al Policlinico San Donato e Presidente dell’Associazione. «Malgrado le enormi difficoltà, i nostri medici siriani non accennano a diminuire l’attività. Nel centro si continua a operare al ritmo di almeno un intervento al giorno, ma cominciano a scarseggiare i materiali più indispensabili. È necessario che, al di là delle tensioni, si istituisca, anche sotto egida delle Nazioni Unite, un corridoio umanitario che continui a garantire il flusso di medicali e materiale occorrente perché la vita dell’ospedale continui».

«A causa dell’embargo», aggiunge il dott. Tammam Yousseff, «i farmaci e gli alimenti sono diventati molto costosi e a farne le spese è solo la popolazione civile». Per questo il medico lancia un grido d’aiuto: «Facciamo sì che il centro non cessi di funzionare. Non facciamo pagare ai tanti piccoli innocenti il prezzo dell’ennesima guerra».

L’Associazione
Nata nel 1993 a Milano per volontà del professor Alessandro Frigiola e della professoressa Silvia Cirri, Bambini Cardiopatici nel Mondo ogni mese organizza missioni di speranza in diversi Paesi, forma i medici e costruisce centri di cardiochirurgia pediatrica nelle aree più depresse, così da sviluppare il sistema sanitario locale e abbattere il tasso di mortalità infantile. Bambini Cardiopatici nel Mondo è un’organizzazione non profit laica e indipendente che - grazie alla collaborazione volontaria di più di 150 chirurghi, medici, infermieri e tecnici dei più importanti centri cardiochirurgici italiani e stranieri - opera nei Paesi in difficoltà per dare una speranza di vita ai bambini malati di cuore. Per maggiori informazioni: www.bambinicardiopatici.it.

Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo