Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
martedì 15 ottobre 2024
 
Scuola e Pandemia
 

«Spaesati per l’incertezza costante sulla scuola»

18/01/2021  L’appello del direttore dell'istituto superiore Freud di Milano, Daniele Nappo: «Famiglie e studenti stanno vivendo il caos più totale in ambito scolastico, il contesto abbracciato è l'incertezza generale»

«Siamo spaesati di fronte a norme nazionali e regionali che si sovrappongono e si incrociano; famiglie e studenti stanno vivendo il caos più totale in ambito scolastico, il contesto abbracciato è l'incertezza generale». Lo afferma il direttore dell'Istituto superiore Freud di Milano, Daniele Nappo, parlando della situazione della scuola che oggi sarebbe dovuta riprendere.

«La Lombardia era stata la prima regione, lo scorso 18 dicembre, a comunicare che gli studenti sarebbero tornati a scuola in modo graduale, si era convenuto una percentuale del 50% in presenza, con l'obiettivo di arrivare progressivamente al 75% - ha spiegato il dirigente interpellato dall'Ansa -. In base ai dati, condivisi con il Comitato tecnico Scientifico lombardo, la Lombardia ha fatto la scelta di proseguire le lezioni per le scuole secondarie di secondo grado con la didattica a distanza al 100%. Ora invece un nuovo stop».

«Lunedì non torneranno in classe circa 400mila studenti lombardi, fra scuole superiori statali e paritarie - ha sottolineato Nappo -. C'è isolamento, disorganizzazione e continua indecisione, siamo abbandonati, ci vuole rispetto del futuro delle nuove generazioni, se non funziona la scuola non funziona la società. In questo momento sulla scuola, c'è una vera e propria paralisi, ci vuole coraggio; gli allievi devono poter tornare in classe per la loro salute fisica e psicofisica. La scuola non è l'untrice del Paese, lo dicono tanti studi come per esempio quello del Bambin Gesù di Roma. La Dad non potrà mai sostituire la didattica in presenza. Il punto è educativo, non medico. Basta usare la scuola come terreno di scontro politico».

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo