(Foto Ansa: bambini che tornano a divertirsi nell'area giochi di un parco a Brescia dopo il lungo isolamento)
Nel periodo del lockdown, per la maggior parte dei bambini e degli adolescenti il mondo virtuale è diventato la loro “casa”. A causa dell’isolamento, a parte le attività scolastiche a distanza, i ragazzini hanno vissuto la loro socialità online. Secondo i dati di Save the children, più della metà dei bambini e ragazzi fra gli 8 ei 17 anni per divertirsi trascorreva il proprio tempo su Internet (51,2%), più di 1 su 3 (36,7%) sui social media. Ora, con la fine delle restrizioni e la ripartenza di tutte le attività, è giuntoi il momento di permettere ai ragazzini di recuperare il tempo perduto, riappropriandosi dei naturali spazi di gioco, delle attività ricreative, degli spazi di socialità e di relazione.
Save the children apre così in tutta Italia cinquanta “Spazi Futuro” del programma “Riscriviamo il futuro”, per garantire ai bambini e agli adolescenti un’estate ricca di proposte e iniziative nei quartieri più marginalizzati e svantaggiati delle città, da Roma a Catania, da Brindisi a Casal di Principe, da Torino a Sassari, per contrastare il fenomeno diffuso della povertà educativa.
Gli “Spazi Futuro” sono centri attrezzati, anche all’aperto dove, nel rispetto dei protocolli sanitari e del distanziamento, bambini e ragazzi dai 3 ai 17 anni possono prendere parte gratuitamente a svolgere numerose attività educative, laboratori artistici e ricreativi, attività motorie, iniziative di promozione della lettura e accompagnamento allo studio, affinché la loro estate sia davvero un tempo di opportunità di crescita nel divertimento, nel confronto, nella relazione con gli altri.
“Riscriviamo il futuro” è un programma di risposta all’emergenza Covid-19: in un anno la Ong si propone di raggiungere 100 mila bambini e adolescenti nei quartieri privi di servizi e opportunità. Il progetto prevede azioni per combattere insieme la povertà educativa e quella materiale. L’isolamento vissuto nei mesi del lockdown rischiano di approfondire gravemente i divario sociale, economico, culturale ed educativo per i bambini che vivono in quartieri difficili e famigie vulnerabili. «Già prima dell’emergenza sanitaria, a causa della povertà moltissimi bambini, bambine e adolescenti erano privati della possibilità di sviluppare capacità e talenti, vivendo in quartieri senza offerte educative, culturali e sportive alla loro portata», osserva Raffaela Milano, direttrice dei programmi Italia-Europa di Save the children. «Con la crisi sanitaria la situazione si è ulteriormente aggravata e le diseguaglianze educative si sono amplificate. Se non si interviene subito, gli effetti sul presente e sul futuro dei bambini possono essere disastrosi».