In camerino ha trovato un mazzo di fiori inviato da Laura Boldrini, presidente della Camera. Nell’intervallo sono andati a salutarla il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, la ministra della Difesa Roberta Pinotti e l’ambasciatore francese Catherine Colonna. Dopo lo spettacolo gli abbracci e le foto con le ex compagne di scuola. A parte la febbre e la tosse che la tormentano in questi giorni, è stato un felicissimo debutto quello di Speranza Scappucci sul podio dell’Opera di Roma.
Alla fine, tanti applausi per il Così fan tutte di Mozart che ha debuttato al Teatro Costanzi il 18 gennaio. Solo qualche contestazione per la regia di Graham Vick (forse ritenuta troppo minimalista, magari un po’ spoglia, tuttavia efficace), ma applausi convinti per tutti gli interpreti e per Speranza Scappucci.
Lo spettacolo piace e funziona perché esalta quello che il musicologo Massimo Mila definiva “il carattere predominante” del capolavoro di Mozart, cioè “l’aspetto pungente e spiritoso dell’opera”. La serie di equivoci e passioni innescate dalla scommessa ingaggiata da Don Alfonso con Ferrando e Guglielmo sulla fedeltà delle loro belle Dorabella e Fiordiligi trovano interpreti credibili in un cast che è un trionfo di gioventù e simpatia.
Francesca Dotto, Chiara Amarù, Vito Priante e Juan Francisco Gatell, i quattro interpreti della girandola amorosa, sono impeccabili nei gesti e nel canto. Si divertono e divertono. Molto curati anche i lunghi recitativi accompagnati al fortepiano dalla stessa Scappucci. Al pubblico non sfugge una parola e spesso scoppiano risate a scena aperta per salutare le più felici e spiritose intuizioni del librettista Lorenzo Da Ponte. Davvero, come cantano insieme nel primo atto Despina e Don Alfonso, “un quadretto più giocondo non si vede in tutto il mondo”. Despina è una frizzante e irresistibile Monica Bacelli. Elegante e misurato, una vera lezione di stile, il Don Alfonso di Pietro Spagnoli.
Speranza Scappucci ha così coronato il suo sogno di dirigere nel teatro della sua città. Figlia di genitori appassionati di musica, Speranza, ancora bambina, rimase molto colpita da una recita della Sonnambula di Bellini che vedeva come interprete, proprio al Costanzi, June Anderson. In seguito Speranza Scappucci, dopo gli studi di perfezionamento alla Juilliard School di New York, ha lavorato all’Opera di Roma come assistente di Riccardo Muti. Lo scorso novembre Scappucci ha diretto con successo Cenerentola e La Traviata alla Staatsoper di Vienna. Proprio a Vienna, a sorpresa, Speranza ha ricevuto dall’ambasciatore italiano la nomina di Commendatore della Repubblica, conferita dal presidente Mattarella.
Lo spettacolo si replica fino al 27 gennaio e ha tutte le caratteristiche per piacere a quel pubblico giovane che, sempre più numeroso, assiste agli spettacoli del Teatro dell’Opera di Roma . Come sottolinea il Sovrintendente Carlo Fuortes, negli ultimi anni si è formato un “nuovo pubblico”. “La metà degli spettatori del 2016 ”, dice Fuortes, “non avevano mai frequentato il Teatro dell’Opera in precedenza e, di questi, il 30 per cento è composto da giovani”. Un buon segnale.