Avevo ospite a casa mia un’amica carissima, volevo farle provare un certo ristorante e allora ho messo le mani avanti con mio marito: «Facciamo che è il regalo del mio prossimo compleanno...». Ma lui mi ha risposto subito, con una certa luce negli occhi: «Eh no, il tuo regalo è già prenotato. Ma voi andate stasera e divertitevi!». Che mio marito sia diventato un po’ romantico dopo trent’anni di matrimonio?
ROBERTA
— Bellissimo questo gioco di specchi, cara Roberta! Tu guardi la tua amica e vuoi offrirle una cena speciale, voi due, al ristorante; e poi guardi tuo marito, «tirchio di professione» come ci dici nella lettera, e ti prepari alla sua obiezione, gli proponi di “sacrificare” il tuo regalo di compleanno (dato per scontato, permettici di osservarlo!). Lui ti anticipa che il regalo è già prenotato, ma non per questo la cena nel prezioso ristorante è negata. Anzi: tuo marito aggiunge un «Divertitevi!» generoso, senza invidia. E tu rimani spiazzata; e lasciaci sorridere: chissà quante volte avevi confidato alla tua amica le lamentele sulla tirchieria di tuo marito! E così lui ti guarda divertito, spiazzante, e voi amiche guardate lui “nuovo”! Un bel gioco di specchi, dicevamo! Chissà perché tu definisci tutto questo romanticheria, guardando (finalmente?) un consorte “un po’ romantico”! Lasciaci interpretare: lui si rivela il marito che ti sarebbe piaciuto, e da un pezzo: cavaliere, in grado di soddisfare i tuoi desideri, anzi di anticiparli e senza tutte quelle “fisse” del risparmio. Ma qui la romanticheria non c’entra niente! C’entra la sorpresa. Chissà con quale meraviglia lui ti ha guardata, mentre gli offrivi la rinuncia al tuo regalo! E con quale sorpresa l’hai guardato tu, quando ti ha sbalordita, svelandoti che lui (il tirchio) al tuo regalo aveva già pensato! E non voleva, per giunta, che tu rinunciassi all’uscita con la tua amica! Vedi, cara Roberta, in un matrimonio, anche dopo cinquant’anni e più, la sorpresa è dietro l’angolo. E chissà quante nostre lettrici sono disposte a darci ragione, perché è caduta la “statua di sale”, (vedi il nostro testo Ben-essere in famiglia) che ci eravamo con tanto accanimento costruiti. Ma qual è il sentiero su cui si incontra la sorpresa? È il sentiero che sale, che ha rinunciato al «non c’è più niente da fare», al «non cambierà mai!».