Abbattere i muri che spesso impediscono ai disabili di poter praticare sport. È lo scopo del progetto Able to Play dell’Associazione Mazzola, nata un anno fa a Milano per promuovere percorsi di inclusione attraverso attività sportive e all’aria aperta, che diventano occasioni privilegiate di abbattimento delle barriere fisiche e psicologiche.
Ora, con la messa online della piattaforma www.abletoplay.it, è partita la prima azione del progetto, poi seguiranno una app e una serie televisiva. Sul modello di AirBnb, il sito offre a tutti gli atleti (e alle loro famiglie) la possibilità di trovare in modo semplice e immediato le associazioni che in ogni regione propongono attività sportive dedicate, combinando lo sport che si intende praticare con la località dove ci si trova o si ha in programma di andare. Dal basket al canottaggio, dal calcio al tiro con l’arco. Basta inserire lo sport preferito e il posto dove si vive o si è in vacanza: la piattaforma indicherà le informazioni e i contatti dell’associazione più vicina, scelta tra le oltre 150 censite su tutto il territorio italiano.
La seconda azione di Able to Play sarà un’evoluzione della piattaforma: l'associazione Mazzola sta sviluppando una app, compatibile con i sistemi IOS e Android, che attraverso il cellulare permetterà all’utente l’attivazione di un radar in grado di mostrare atleti, tecnici, allenatori e volontari che si trovano nei paraggi. «Interveniamo – spiega Carlo Mazzola, il presidente dell’associazione – con una logica di servizio e di collaborazione verso tutte le numerose associazioni che già operano in Italia».
Infine, con il progetto saranno realizzate una produzione seriale televisiva, scritta in collaborazione con la Scuola Holden di Torino, e, a seguire, un’attività laboratoriale dedicata alle scuole medie italiane. Continua Mazzola: «Con queste attività culturali ed educative vogliamo dare il nostro contributo nell’abbattere le barriere dell’informazione e della conoscenza». Able to Play, infatti, vuole sconfiggere, oltre a quelli fisici, anche i muri mentali: «Offriremo un contributo significativo alla messa in discussione di definizioni negative e rappresentazioni stereotipate della disabilità, per indagare da un punto di vista inedito e originale i concetti di abilità (“able to”) e di inclusione, per favorire una migliore comprensione e un maggior rispetto del valore della diversità».