Il cardinale Ortega y Alamino, l'unico cardinale di capitale ad aver ricevuto tre Papi nella propria diocesi, ringrazia il Papa e pone subito le questioni centrali che stanno a cuore al popolo cubano, «dei cattolici, degli altri molti credenti e anche dei non credenti. Grazie per la visita nella nostra terra e per aver seminato con il suo Pontificato inquietudini buone e necessarie nelle nostre coscienze così addormentate e abituate alla mediocrità», dice il cardinale.
E poi, esplicitamente, il grazie per «aver favorito il processo di rinnovamento nelle relazioni tra Cuba e gli Stati Uniti che tanto aiuteranno il nostro popolo. Ci auguriamo che il suo appello alla pace si estenda non solo agli alti livelli politici, ma che arrivi specialmente al nostro popolo cubano che vive qui e negli Stati Uniti, per arrivare, in spirito cristiano di perdono e misericordia, la anelata riconciliazione tra tutti i cubani, sia quelli che vivono qui che fuori Cuba. Solo l'amore e il perdono tra tutti noi sarà uno strumento valido per un vero e pacifico rinnovamento della nostra nazione cubana».
E subito prima della preghiera a Maria, il Papa, ringraziando a sua volta per le parole del cardinale, ha spiegato ancora una volta che bisogna essere solleciti verso gli altri pregando perché a nessuno manchi la gioia del vino nuovo.
E poi il pensiero rivolto «all’amata terra di Colombia, "consapevole dell’importanza cruciale del momento presente, in cui, con sforzo rinnovato e mossi dalla speranza, i suoi figli stanno cercando di costruire una società pacifica". Che il sangue versato da migliaia di innocenti durante tanti decenni di conflitto armato, unito a quello di Gesù Cristo sulla Croce, sostenga tutti gli sforzi che si stanno facendo, anche in questa bella Isola, per una definitiva riconciliazione. E così la lunga notte del dolore e della violenza, con la volontà di tutti i colombiani, si possa trasformare in un giorno senza tramonto di concordia, giustizia, fraternità e amore, nel rispetto delle istituzioni e del diritto nazionale e internazionale, perché la pace sia duratura. Per favore, non possiamo permetterci un altro fallimento in questo cammino di pace e riconciliazione», dice il Papa pensando ai negoziati che proprio in questi giorni stanno procedendo a Cuba per arrivare a un accordo tra le Farc e il Governo.