Molti i selfie che i cittadini di Barcellona si sono fatti davanti alla statua del dittatore, primache fosse stata abbattuta.
Sicuamente non è stata una gran bella idea. Anche se il proposito non aveva nulla di nostalgico e anzi, se a promuoverla è stato proprio il comune di Barcellona, guidato dalla sindaca Ada Colau, militante della sinistra radicale e alleata di Podemus.
Esporre una statua equestre del dittatore Francisco Franco, per quanto già decapitata, nel cuore della capitale catalana non è proprio piaciuto ai cittadini.
Esposta insieme ad altre tre statue nell'ambito della mostra "Franco, Vistòria, Repùblica", prevista fino all'8 di gennaio, era stata collocata nella piazza di fronte al Born, il nuovissimo museo sorto all'interno dell'antico mercato del Born (1876), spettacolare e primo esempio di architettura del ferro della città. Questo nuovo museo mantiene al suo interno
La statua aveva già avuto una storia travagliata. Posta fino al 1981 nel castello del Montjuich, sulla collina che domina il porto, era stata poi spostata in un magazzino, dove un ignoto antifranchista l'aveva decapitata.
Per giorni i militanti hanno gridato:: "Via Franco dalle nostre strade" e sono arrivati anche i lanci di uova. Ma la mostra, che ha diviso e scosso la città, non è piaciuta neanche alla destra del Partito Popolare, che ha attaccato il comune e la Colau.
Nella notte una squadra mandata dal comune è andata infine a rimuovere i resti della statua, mentre un gruppo di ragazzi stappava con soddisfazione una bottiglia di "cava", lo spumante spagnolo più rtinomato.