Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
giovedì 27 marzo 2025
 
Solidarietà
 

Stava per morire solo, ma due vicini gli hanno voluto bene giorno e notte

29/11/2017  «Sto assistendo mio marito, ma quello nel letto vicino è un uomo di più di novant’anni, molto grave; ad assisterlo giorno e notte si alternano due persone, marito e moglie. Credevo fossero i figli, invece scopro che sono solo i vicini di casa...». «Finalmente una buona notizia!» rispondono i nostri consulenti familiari.

Sto assistendo mio marito, ma quello nel letto vicino è un uomo di più di novant’anni, molto grave; ad assisterlo giorno e notte si alternano due persone, marito e moglie. Credevo fossero il figlio o la figlia. Invece scopro che sono solo i vicini di casa. Anzi, lui, il marito, quasi a scusarsi, mi ha detto: «È il nostro vicino. Non ha nessuno, non si è mai sposato. Gli vogliamo tutti bene». Non capisco, perché questa dedizione? Un figlio o una figlia non avrebbero fatto di meglio...

MARIA

— Finalmente una buona notizia e occhi buoni! Partecipiamo alla tua meraviglia, Maria: due non-parenti che rispetto alla cura di un novantenne si comportano da veri parenti… e quasi se ne scusano. E così tu hai potuto conoscere i rapporti di buon vicinato: quel vecchio ha vissuto una vita da solo, non ha dato fastidio a nessuno, ha curato il suo piccolo giardino, il suo piccolo orto; ora è vicino alla morte, ma non muore solo. Siamo di fronte a due piccoli misteri, che possiamo indagare con umiltà e ricavarne una lezione per il nostro vivere. Il primo: i due coniugi “samaritani” sono già nonni, hanno tempo, conoscono la lingua della necessità e forse un’altra lingua, quella del «ciò che avete fatto ai piccoli, i bisognosi, l’avete fatto a Me». E si alternano con affetto, con tatto: «è il nostro vicino», e questo dice non solo una relazione amicale, ma una parentela vera. La relazione d’aiuto istituisce un legame, un vero legame; e sentiamo anche una coralità in quel «gli vogliamo tutti bene». Il secondo piccolo mistero, che ci aiuta a contemplare la vita, è la capacità di questo uomo solo di farsi amare! Ti hanno raccontato come conduceva la vita quell’uomo che ora muore solo: un lavoro abitudinario in una tipografia, un giardino e un orto. Ma quante volte le verdure dell’orto arrivavano sulla tavola dei due coniugi; e quante volte i figli piccoli andavano dallo “zio” che portava a casa ritagli freschi di stampa della tipografia in cui lavorava per la loro gioia; e quante volte lui, “lo zio”, è stato provvisorio baby- sitter per loro, entusiasti di stare con lui. E poi la parrocchia, quando dava una mano a spazzare le foglie cadute dagli alberi davanti al sagrato. Una vita di piccoli gesti, di gratitudine. E ora non si sa chi è grato a chi. È vero: la gratitudine – il riconoscere il bene ricevuto – ci rende umani! Grazie.

Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
I vostri commenti
3

Stai visualizzando  dei 3 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo