«Grazie a Dio, sono una ragazza sana. Non ho avuto grandi malattie in passato e, di base, non sono una persona cagionevole di salute. Ma ho una mia medicina segreta». Inizia così la piacevole chiacchierata con Stella Egitto, giovane attrice siciliana che il grande pubblico ha scoperto nella serie televisiva Distretto di polizia e che il cinema sta per consacrare definitivamente grazie alla sua prova nel nuovo film di Pif In guerra per amore. «La mia medicina segreta è… camminare, camminare il più possibile».
Dopo aver trascorso l’adolescenza a Messina, «dove mi muovevo in scooter», Stella arriva a soli diciotto anni a Roma per seguire i corsi dell’Accademia Silvio D’Amico. «Quelli sono stati anni intensissimi, in cui ero talmente immersa nello studio che quasi non mi accorgevo di Roma». Un piccolo peccato veniale, a cui la ragazza rimedia presto. «Poi, quando mi sono diplomata, ho aperto gli occhi e mi sono ritrovata in una città fantastica che mi ha fatto innamorare e che, dieci anni dopo, amo ancor di più. Ho iniziato a volerla vedere tutta, strada dopo strada, per cui ho messo da parte mezzi pubblici e taxi e mi sono messa a camminare». Oltre alla piacevolezza di godersi la capitale a misura d’uomo, si tratta, come spesso dichiarano i medici, di un’attività molto importante per evitare malattie come la pressione alta, l’embolia, la depressione, alcuni tipi di cancro, gli attacchi di cuore e l’obesità. Camminare allunga la vita. «Sono diventata così brava che mi so regolare benissimo anche con le distanze. Detesto aspettare per cui, di conseguenza, non amo arrivare tardi e devo dire che, anche spostandomi in questo modo, riesco a essere sempre puntuale agli appuntamenti o sul set».
Che sia una scelta consapevole o meno, quella dell’attrice è un’attività fisica giornaliera ottima per la prevenzione. Qualora, però, una malattia dovesse arrivare, le idee sono chiare: «Vengo da una famiglia che ha sempre vissuto in modo sereno le medicine. Non le abbiamo mai demonizzate. E, infatti, se ho un forte mal di testa o una febbre alta, che al massimo mi arriva una volta all’anno, non ho nessun problema a prendere i farmaci che mi rimettono in sesto. Non mi piace star male, per cui pongo subito rimedio». Questo non significa, però, che l’artista siciliana metta da parte le soluzioni più tradizionali. «Al contrario, adoro mischiare i due piani. Se, per esempio, ho un forte mal di gola, prendo le medicine ma mi faccio anche delle belle tisane disinfettanti». Tradizione di famiglia? «Da noi il culto è, più che altro, quello del tè. Nessuno beve caffè, per cui la mattina mia madre prepara tè per tutti, che prendiamo con cracker salati e non invece con biscotti, e in cui spremo un po’ di limone o, meglio ancora, un po’ di arancia».
Con un’impostazione alimentare così non dovrebbe esserci bisogno di diete per stare in forma «e, infatti, non sono mai a dieta. Ho la fortuna di essere magra per metabolismo e non lesino nulla quando si tratta di mangiare, perché mi piace e credo che sia un piacere della vita». L’unica attenzione che l’attrice pone è sulle materie prime. «Preferisco comprare bene. Al supermercato cerco sempre prodotti biologici con piena rintracciabilità e mi informo su quel che si scopre circa l’alimentazione». In tal senso, le ultime notizie sulla carne rossa non sono ottime. «Sì, infatti, ne ho ridotto il consumo. E poi cerco, quando posso, di sostituire le farine bianche con quelle integrali perché si digeriscono meglio». E dall’altra parte dei fornelli? «Quando sono da sola mi secca un po’ mettermi a fare grandi cose. Diverso è il discorso quando ho amici a cena. Allora sfodero qualche cavallo di battaglia come la parmigiana con le melanzane che, però, a casa mia non sono fritte, ma fatte al forno».
L’educazione alimentare di Stella Egitto è di tutto rispetto. La curiosità è sapere se ha anche una cultura sportiva di pari livello. «Quella un po’ meno. Da piccolina ho praticato gli sport che accomunano un po’ tutti, tipo il nuoto, ma poi le vere attività le ho scoperte all’accademia, dove ho seguito corsi di lotta scenica, scherma e danza, ovviamente approcciate sempre come metodo formativo teatrale». Eppure, una passione c’è. «Ho scoperto da qualche tempo lo yoga e credo proprio che sia la disciplina giusta per me. Lo pratico anche tre o quattro volte alla settimana, perché ho avuto la fortuna di trovare un insegnante molto bravo, un profondo conoscitore della materia». Mens sana in corpore sano. «Proprio per questo, mi trovo molto bene con lo yoga. Io, per natura, sono una che corre sempre, anche perché a star ferma ho paura. Lo yoga, invece, mi obbliga a calmarmi e a guardarmi dentro, liberandomi da una frenesia che so non farmi bene».
E sul suo rapporto con la religione, l’artista spiega: «I miei genitori sono divorziati e non ho avuto insegnamenti concreti sull’essere praticante. Una cosa, però, l’ho capita: sarebbe stato molto più bello fare la prima comunione ora, con tutta la consapevolezza del caso, che a otto anni, in modo distratto e quasi dovuto. Il giorno in cui avrò dei figli cercherò, compatibilmente con le idee di mio marito, di impostare l’approccio alla fede in questo modo».
Di fede ce ne vuole molta in questo periodo in cui tutti abbiamo ancora negli occhi il massacro di Parigi. «Ammetto candidamente di avere tanta paura. Vivo vicino a San Pietro, nel cuore del Giubileo, e non posso non pensare che Roma sia nel mirino di questa follia. Non voglio, però, cedere il passo e, nonostante mia madre si preoccupi molto, ho deciso di prendere la vita senza ansia. D’altronde, sarebbe impossibile difendersi in altri modi. Forse si immaginavano qualcosa tutti quei poveri ragazzi che sono andati a vedere un concerto al Bataclan?».
La forza di Stella è la stessa di molti giovani che hanno voglia di ripartire. Di certo, in questa ripartenza, avrà un suo piccolo ruolo il nuovo film di Pif, In guerra per amore, di cui si parla molto bene e in cui Stella è una delle protagoniste insieme a Miriam Leone. «Senza falsa modestia, credo di aver fatto parte di qualcosa di importante e l’ho capito fin dalla lettura della sceneggiatura scritta in modo geniale».
Il giusto “calore”
Stella Egitto svela il segreto delle diverse temperature di un attore. Per avere una carriera sana e longeva, infatti, bisogna sapersi temprare con due picchi emotivi molto diversi tra loro. «Immergersi nel calore quasi bollente dell’applauso del pubblico del teatro è un toccasana incredibile proprio in un momento di fragilità massima come la fine di una performance». Ma anche lo share televisivo gioca un ruolo chiave, «magari è qualcosa di glaciale, non c’è il contatto umano, ma, se è alle stelle, sa rinvigorire il tuo umore». Considerazioni quasi mediche della voglia dell’artista siciliana di cimentarsi con coraggio in ogni prova attoriale che la vita le metterà davanti.
Chi è
Nata a Messina il 6 ottobre 1987, Stella è una delle giovani attrici più promettenti del momento. Il suo passato racconta una gavetta molto seria: la sua carriera parte col teatro nel 2004 e spicca il volo con la televisione pochi anni dopo grazie alla serie di successo Distretto di polizia. Per carattere, l’artista siciliana non sta mai ferma e, infatti, non tarda ad arrivare anche il grande schermo. Al cinema esordisce nel 2009 col film Sulla strada di casa di Emiliano Corapi e fa parte di Ti stimo fratello di Giovanni Vernia. La consacrazione definitiva sarà per mano di Pif nel film In guerra per amore.
Cibo. Le piace mangiare ma per se stessa non ama cucinare.
Vizi. Non beve superalcolici ma si concede, ogni tanto, un bicchiere di vino o di birra. Fuma saltuariamente ma solo tabacco naturale con cartine.
Sport. Durante gli anni dell’Accademia ha imparato a tirare di scherma.
Obiettivi. Nei prossimi anni vorrebbe fare più teatro e perfezionare il suo inglese.
Curiosità. Odia che le si pestino i piedi, per cui ci sta molto attenta, ancor più al mare