Un personaggio riconoscibile e riconosciuto anche da chi non ha mai studiato né capito nulla di astrofisica. Stephen Hawking, è scomparso ieri all’età di 76 anni dopo una vita colma di riconoscimenti scientifici e ammirazione popolare. Dovuta, forse, proprio alla forza che ha dimostrato nell’affrontare una malattia totalmente invalidante senza mai cedere e mostrando, nella sua battaglia, una preziosa capacità di prendersi in giro. Una sedia a rotelle progettata su misura e un computer con sintetizzatore vocale sono stati gli strumenti che gli hanno permesso di comunicare con il mondo. E il mondo ha parlato spesso di lui.
Prova ne è che nella sua complicata esistenza ha trovato posto anche per diventare una vera e propria icona anche della cultura pop. E non solo grazie al film biografico del 2014, La teoria del tutto, di James Marsh a lui dedicato, ma anche per la sua presenza in numerosi cartoni animati. A partire da Due Fantagenitori, dove nell’episodio 66, aiuta il protagonista presentandosi a scuola dall’insegnante di matematica per spiegare che 2+2 può, a volte, fare 5… sino ai prodotti di Matt Groening che lo rappresentò nei Griffin, in Futurama ma soprattutto in ben sei puntate dei Simpson, il dissacrante cartoon amatissimo dai giovani.
Per quanto riguarda le serie Tv regalò un cameo a Star Trek: The Next Generation, giocando a poker con due suoi colleghi, Albert Einstein e Isaac Newton, in un episodio del 1993 (n. 26). Ma più recente sono le apparizioni nella popolare serie intitolata The Big Bang Theory (il nome della teoria cui dedicò gran parte dei suoi studi), i cui protagonisti sono 4 nerds, ricercatori universitari, tre fisici e un ingegnere aerospaziale. Uno di loro, Sheldon Cooper, è un suo grande ammiratore. In ben cinque episodi, amando in modo particolare questa divertente sit com, il grande astrofisico accettò di interpretare sé stesso con grande divertimento del pubblico.