Siamo fratello e sorella, e abbiamo un unico padre! Per lo meno è quello che abbiamo creduto fino a quella fatidica gita nel parco con le nostre giovani famiglie. Scrivo io, che sono la sorella maggiore, ho quarantasei anni e un fratello di quarantaquattro: ci siamo per caso trovati soli a parlare, nel parco; ho attaccato io: «Il nostro papà era simpatico, generoso, dedito agli altri...». Mio fratello mi ha guardato allibito: «Ma di chi parli? Era un musone incallito, bisognava sempre fare quello che diceva lui, mi ha sempre trattato da deficiente». La discussione è purtroppo degenerata e meno male che sono arrivati i figli a distrarci, ma chi ha ragione di noi due fratelli? Ho perso la pace... ANITA —
E non perdere la pace, cara Anita! Tu e tuo fratello, in quel pomeriggio nel parco, vi siete scambiati soltanto due immagini diverse dello stesso padre! E non metterla sul semplice, come ha tentato di fare tuo fratello: tu eri la coccolina di papà e lui, sfortunato, era preso di mira, non amato eccetera... Tu racconti che ambedue siete «due brave persone» (ti cito), che collaborate nella piccola azienda di famiglia, avete famiglia con figli; vostro padre è stato fondatore della vostra piccola azienda, è morto cinque anni fa e nel testamento «non ha fatto preferenze». E allora? Allora voi due fratelli vi siete confrontati con un fenomeno ben conosciuto dalle scienze relazionali (potete leggere Gillini-Zattoni, L’altra trama, ed. Ancora), e cioè che i figli adulti sono portatori di immagini in parte diverse degli stessi genitori! È a dire: ogni figlio guarda, percepisce, sente ciascun genitore da punti di vista diversi, perché la relazione con ciascun figlio è unica, speciale. Non solo, ogni figlio nasce in un “momento storico” diverso della vita di famiglia. Un momento, poniamo, in cui il genitore è più o meno soddisfatto della vita di coppia, della storia di famiglia, del proprio lavoro... E allora?
Allora scambiarsi da figli adulti le diverse immagini del genitore può essere una fortuna, può essere un vero apprendimento... persino divertente! Nessun figlio ha l’esclusiva su “come è stato” il genitore, specie se è già defunto. Tuo fratello può vedere un padre capace di tenerezza, di ascolto, di vicinanza; e tu puoi vedere un padre che sprona alla vita, che vuole sempre di più, che non si accontenta... Certo, potreste anche scambiarvi il riconoscimento dei difetti e magari sentirvi più vicini. E potete ridere insieme, regalandovi un padre in parte sconosciuto, esplorato con gli occhi dell’altro. La vita ci riserva sorprese, o no?