In questo periodo stiamo decidendo a quali corsi iscrivere Leonardo che ha 5 anni. Siamo dei grandi lettori di manuali sull’educazione e la salute dell’infanzia e forse per questa ragione abbiamo molto chiaro che questi primi anni di vita sono fondamentali per la sua crescita e la sua acquisizione di esperienze e saperi diversi.
Lui assorbe con grande facilità, sia a casa sia alla scuola materna, ripete canzoncine, anticipa i testi dei cartoni che vede sul telefono... Nello stesso tempo non vorremmo sovraccaricare, visto che va già in piscina e al corso di inglese, né sprecare occasioni.
Ivan
Caro Ivan,
sprecare occasioni? Ma dai! Leonardo, per quanto porti il nome di un genio poliedrico, è alle prese con un lavoro più
difficile che incamerare informazioni ed esperienze molteplici!
Deve a poco a poco organizzarle e costruire dei collegamenti, trovando le somiglianze, come quando riconosce per strada un animale uguale a quello protagonista
della sua storia preferita, e le differenze, quando magari costruendo col Lego ipotizza se la sua creazione starà in piedi.
Mi hai fatto riaffiorare un ricordo universitario dello psicologo statunitense Jerome Bruner, che si oppose al classico pragmatismo americano della tabula rasa da riempire di nuovi fatti e informazioni e che ha creato la bella immagine del cervello dei bambini a forma di attaccapanni a cui col tempo si appendono di volta in volta le nuove scoperte.
Del resto possiamo fare la prova anche noi adulti che, per quanto abbiamo studiato e incamerato nozioni, alla fine contiamo su quanto è rimasto nel setaccio, dopo la dimenticanza: le verità e le convinzioni che ci aiutano
a vivere.
Visto che per età potrei essere nonna, ti consiglio di “non sovraccaricare”, perché per quel lavoro costruttivo e creativo ci vogliono anche quei bellissimi tempi morti.