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giovedì 12 settembre 2024
 
Giornata internazionale
 

Stop all'uso dei bambini soldato

12/02/2016  Sono oltre 250 mila i minori, tra cui molte bambine, impiegati direttamente nei conflitti armati in 22 Paesi del mondo. Una piaga che devasta intere generazioni, lasciando segni indelebili nella psiche e nel corpo dei ragazzi. Nella Giornata internazionale contro l'utilizzo dei minori nelle guerre, l'appello e i progetti delle associazioni italiane.

Sono oltre 250 mila i bambini e gli adolescenti, tra cui moltissime femmine,  impiegati nei conflitti in corso nel mondo. E la cifra è in continuo aumento.  Contro questa piaga che devasta intere generazioni, lasciando segni indelebili nella psiche e nel corpo di minori innocenti, oggi si celebra la Giornata internazionale contro l’uso dei bambini soldato.

    Oggi sono 22 gli Stati in cui è  accertato l’utilizzo di minori nelle guerre, principalmente in Siria, Sud Sudan, Repubblica Centroafricana, Myanmar, Filippine, Yemen, Ciad, Repubblica Democratica del Congo, Somalia, Costa d'Avorio, Libia.   Vengono rapiti, abusati, drogati, reclusi, uccisi. I bambini e adolescenti usati nelle guerre sono per la maggioranza sopravvissuti ai massacri delle loro famiglie o addirittura rapiti dai loro villaggi. Vengono usati come scudi umani o spie, per il trasporto dei rifornimenti o per combattere.

“Negli attuali scenari di guerra, si intensifica l’uso dei minori come parte attiva nei combattimenti: non solo soldati, ma anche facchini, schiavi sessuali, scudi umani”, denuncia Intersos, organizzazione umanitaria italiana  che opera a sostegno delle popolazioni vittime di violenze guerre e disastri  naturali. “Molte sono le bambine, reclutate con la forza dai gruppi armati: rapite, indottrinate, picchiate e abusate, diventano spose e concubine. Solo nel nord della Nigeria, i miliziani di Boko Haram dal 2009 hanno rapito oltre 500 ragazze, mentre erano a scuola o nelle loro case, per farne schiave sessuali (fonte “Rapporto del Segretario Generale delle Nazioni Unite su infanzia e conflitti armati”, giugno 2015). Sempre le bambine vengono usate da Boko Haram per compiere attacchi kamikaze in luoghi affollati, come i mercati”.

    Nella sola Repubblica Democratica del Congo, sono quasi ottomila i minori utilizzati come soldati dai gruppi armati e il 40 per cento sono bambine, secondo l’ultimo rapporto  Monusco (United Nations Organization Stabilization in DR Congo) del novembre scorso. “Sempre più giovani vengono rapite durante gli attacchi armati  ai villaggi o assoldate, tra le famiglie più povere, con la promessa di ricevere protezione e istruzione, e invece vengono date in mogli ai soldati, subendo violenze e stupri”, precisa Intersos. 

  L’associazione ha avviato un progetto di tutela nella Repubblica Centrafricana, dove secondo l’Unicef i minori coinvolti nei conflitti sono tra i seimila e i 10 mila, per 200 ex-bambini soldato. I bambini fuggiti o liberati dai gruppi armati, vengono accolti in un centro minorile in cui vengono ascoltati e seguiti dagli operatori, per poi essere reinseriti a scuola e nella comunità, riunificati alle loro famiglie o accolti da famiglie affidatarie. Durante tutto il percorso di graduale reinserimento sociale, ai bambini e alle famiglie viene fornito supporto e assistenza psicologica.

La Giornata internazionale nasce nel 2002, data dell’entrata in vigore del Protocollo opzionale alla convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che vieta il reclutamento forzato di minori da parte di Forze Armate di uno Stato, o da gruppi armati. E 153 Stati, tra cui l’Italia,  in questi anni lo hanno ratificato.

     Nel nostro Paese la Giornata è sostenuta dalla “Coalizione Italiana Stop all'Uso dei Bambini Soldato” che raccoglie varie organizzazioni quali Alisei, Cocis, Coopi, Intersos, Save the Children Italia, Telefono Azzurro, Terre des Hommes italia, e Unicef italia. In questa giornata è attiva la campagna Day Red Hand, grazie a cui sono state raccolte più di 425.000 impronte di mani per chiedere di porre fine reclutamento dei bambini. “Ci sono anche quelle dei nostri bambini e ragazzi. E’ una vergogna che nel 2016 stiamo ancora assistiamo a migliaia di bambini che combattono nei conflitti armati di tutto il mondo. I bambini devono essere armati di cultura e amore, non di pistole. I bambini hanno il diritto di essere solo bambini ", ha dichiarato Tom Malvet, Direttore Internazionale di SOS Villaggi dei Bambini.  

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Bambini, non soldati
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