Se passate dal McDonald’s della
Stazione Termini di Roma,
fermatevi alla cassa a salutare
Francesca Baldino. Venerdì
13 marzo è stato infatti il suo
primo giorno di lavoro: lei è una dei
cinquanta neoassunti romani della
multinazionale dell’hamburger da
quando, a inizio mese, è entrata in vigore
la nuova riforma del lavoro.
Il pensiero di Francesca, 35 anni, va
subito ai suoi due bambini di 7 anni e
di 14 mesi. Dice: «Il lavoro è un sospiro
di sollievo per il loro futuro, con due
figli le spese sono sempre tante». E poi
c’è l’affitto: lei vive alla Prenestina con
il marito, il fratello e la madre. «Tutti
insieme, per risparmiare».
Anche
il marito, che per ora fa solo qualche
giornata in nero, spera in un contratto
nel settore delle pompe funebri.
Quando Francesca ha firmato il suo, le
è sembrato di «volare sopra le nuvole».
Non ne vedeva uno dal 2005, dopo un
apprendistato di tre anni in una pizzeria
«finito con un addio». Poi un lungo
periodo di giornate in nero, extra nei
fine settimana e sostituzioni per qualche
mese, sempre come cameriera in
bar o ristoranti. «Ma di contratti», dice
con amarezza,non si arrivava neanche
a parlarne».
In questi anni Francesca ne ha
fatti di colloqui ma, alla notizia dei
due figli, i selezionatori storcevano il
naso. Il contratto di 18 ore part-time a
tempo indeterminato le va benissimo.
«Se non ci fossero state le nuove regole
sul lavoro», spiegano dalla catena di
fast food,«con Francesca avremmo stipulato
un contratto a tempo determinato,
eventualmente tramutabile poi
in tempo indeterminato».
Se invece la
nuova dipendente avesse avuto meno
di trent’anni, si sarebbe optato per un
contratto di apprendistato di tre anni.
In ogni caso,con le nuove regole – dice
sempre McDonald’s – «a parità di livello
e di numero di ore, lo stipendio è
più alto del 10-15 per cento». Inoltre, secondo Francesca c’è un
vantaggio anche di prospettiva: «L’indeterminato
ti dà un’idea di lungo periodo.
Almeno sulla carta,non mi devo
porre la domanda: e l’anno prossimo,
a quest’ora, come farò? Come pagherò
l’affitto? So che con le regole le tutele
saranno minori, ma per me la cosa più
importante era, finalmente, ricominciare
a lavorare con un po’ di respiro
positivo sul futuro». E scherza salutando:
«Ci ho messo un piede, spero
presto anche l’altro».