Mentre abbiamo ancora negli occhi le immagini di papa Francesco che mostra commosso i disegni dei bambini di Lesbo che hanno visto uomini e donne inghiottiti dal mare, arriva la notizia di una nuova terribile strage nel Mediterraneo. Più di 400 migranti, per la maggior parte somali, sono annegati mentre dall'Egitto cercavano di raggiungere l'Italia.
Lo ha scritto la Bbc Arabic, notizia confermata poi dall’ambasciatore somalo in Egitto e dal direttore esecutivo di Human Rights Watch Kenneth Roth, che cita “rapporti egiziani” secondo cui i migranti “erano a bordo di quattro imbarcazioni sfasciate“. Solo una trentina di persone sarebbero riuscite a mettersi in salvo.
La nuova ecatombe arriva nel giorno in cui si celebra un triste anniversario: esattamente un anno fa, il 18 aprile 2015, un naufragio nel canale di Sicilia aveva causato 58 vittime accertate e tra 700 e 900 dispersi.
Ieri sera, invece, sei cadaveri sono stati recuperati su un gommone
diretto in Italia nel Canale di Sicilia, a 20 miglia dalla
Libia: salvate 108 persone, tra le quali 5 donne. 55 invece
soccorsi nell'Egeo al largo di Samos. L'Organizzazione internazionale per le migrazioni fa sapere che negli ultimi tre giorni sono sbarcati in Italia quasi 6mila migranti. E l'estate ancora non è cominciata.
Solo ieri il ministro dell'Interno Angelino Alfano a SkyTg24 aveva detto che gli arrivi di migranti in Italia in questi primi mesi del
2016 fanno registrare «un trend del 20% in più rispetto agli
anni precedenti». Ma «non è nè un'invasione nè un disastro». «Con onestà - ha aggiunto - dobbiamo dire che la
situazione è peggiore in Grecia e che in Germania hanno
accolto un milioni di profughi. Noi dunque abbiamo una
grande fatica da sobbarcarci, ma non possiamo farne a meno,
non possiamo farli morire in mare».