Il mestiere di “Striscia la notizia” (Canale 5, ore 20.45) non è soltanto quello proporre un’informazione parallela sotto forma di satira (peraltro, non sempre ben riuscita) o mescolare inchieste di taglio giornalistico a provocazioni più o meno gratuite verso i vip: fra i suoi obiettivi rientra sempre più spesso una sorta di “sabotaggio” della concorrenza. Valgano come esempio la campagna contro “Affari tuoi” (Rai1) o i frequenti retroscena che vanno a fare le pulci ai programmi e alle reti non Mediaset.
Ma di tutto ciò c’è poco da stupirsi. In un mercato televisivo in cui un punto percentuale di share in più o in meno significa incide direttamente sugli introiti pubblicitari, in fondo questa prassi non desta sorpresa. Per questo motivo, va fatta la dovuta tara anche all’ultimo sgarbo del programma di Antonio Ricci nei confronti di Sky, andato in onda nella puntata di mercoledì 4 marzo.
In quell’edizione, “Striscia” ha annunciato di essere già a conoscenza dell’esito della finale di “MasterChef”. E, dopo aver rivelato il nome del vincitore, ha pure lanciato l’accusa di presunte irregolarità nella partecipazione di un concorrente, sdegnosamente respinta da Magnolia che realizza il programma. Ritenendosi danneggiata, la produzione ha annunciato la possibilità di far valere i propri diritti in sede legale, mentre Sky ha commentato duramente l’anticipazione in un comunicato, criticando la decisione di “Striscia la notizia” di anticipare il possibile finale di Masterchef.
Proprio le parole del comunicato di Sky rivelano il nodo critico della situazione: la possibilità che quanto avvenuto rischi di “aprire una porta fino a oggi tenuta chiusa da tutti gli operatori dei media in Italia e all’estero”. Ovvero: la porta segreta del “dietro le quinte” di molta parte dei programmi televisivi che vengono registrati a porte chiuse e poi mandati in onda successivamente, con un effetto diretta di forte impatto per il pubblico.
Il comunicato di Sky esplicita il concetto chiaramente: “Se quanto fatto da ‘Striscia’ fosse la normalità, sarebbe impossibile organizzare in Italia anteprime di film, presentazioni di fiction, libri, spettacoli teatrali, perché il finale degli stessi rischierebbe di essere costantemente rivelato sui quotidiani, sui tg, sui blog, prima che il pubblico possa vederli, leggerli, appassionarsi, divertirsi ed emozionarsi con il frutto del lavoro intellettuale di autori, scrittori, registri, attori”.
Insomma, un po’ come dire: dato che tutti quanti in televisione fanno così, se ci si mette a scoperchiare il giocattolo allora ciascun programma può essere a rischio di smascheramento da parte della concorrenza, con una possibilità di compromettere l’intero sistema televisivo. Che, per struttura e scopi, non gioca certo sulla costante ricerca della verità, soprattutto nelle sue proposte più dichiaratamente spettacolari.
Verrebbe da dire: chi la fa l’aspetti: “Striscia” metta in conto un possibile accanimento nei confronti suoi e di Canale 5 da parte di Sky. La quale, in fondo, da questo sgarbo potrebbe aver tratto anche un traino pubblicitario ulteriore, per di più gratuito…