Alessandro Bartoletti, autore di Lo studente strategico (Ponte alle Grazie) risponde alle domande, ai dubbi, alle preoccupazioni degli studenti e dei loro genitori. Ecco le domande che gli avete inviato, con le sue risposte.
Serena
A settembre mio figlio inizierà il primo anno di scuola superiore e sono un po' preoccupata perché gli allenamenti di calcio lo impegneranno 3 volte a settimana: lei che ne pensa? Tanto sport potrebbe togliergli energie e concentrazione per lo studio?
Gentile Serena, il consiglio che mi sento di darle è sicuramente “opposto” al senso comune: in genere, più si alterna più si produce. Il dovere da solo diventa asfittico, il piacere solamente si tramuta in irresponsabilità, anche se, come scrisse Sant’Agostino, «non si può vivere senza piacere». L’alternanza tra sport e obbligo scolastico, se vissuta con piacere, rende lo studio piò semplice. Del resto, lo dicevano già i latini: mens sana in corpore sano.
Gabriella
Tocco un tasto dolente per molti genitori: i compiti per le vacanze. Servono davvero? Devo impormi con mio figlio, oppure è giusto che i ragazzi passino questi mesi estivi nell'ozio e nel riposo? Grazie.
Gentile Gabriella, tempo addietro chiesi a una bambina di dieci anni cosa pensasse dei compiti per le vacanze. Ella mi rispose con queste parole: «Servono solo a torturare noi poveri bambini». Per cui, anche in questo caso è importante saper dosare per non trasformare l’estate, da momento di meritato riposo, a tortura ingiustificata. Il mio consiglio, tradotto in pratica, è di limitare molto le richieste (senza per questo annullarle del tutto) e qualche volta permettere anche di… trasgredire.
Maria
Mio figlio l’anno prossimo inizierà le superiori e sono un po’ preoccupata per il “salto”. Come posso aiutarlo a iniziare con il piede giusto? Grazie!
Gentile Maria, è sicuramente bene preoccuparsi quando c’è un problema. Quando ancora non c’è, però, la “pre-occupazione” rischia di ottenere effetti opposti. Il mio consiglio è dunque quello di “fare attivamente nulla” fidandosi delle capacità di cambiamento e adattamento di suo figlio. Laddove, poi, ne dovesse valutare la necessità, si può sempre intervenire per aiutare, consigliare, guidare.
Paolo
Che "strategia" applicare con un ragazzo del secondo anno di superiori rimandato, che è distratto da mille interessi e fatica a trovare il tempo per studiare?
Gentile Paolo, le mentirei se le dicessi che esiste un’unica strategia per aiutare un ragazzo rimandato a trovare il tempo per studiare. E’ importante capire non solo da cosa è “distratto” ma anche saper valorizzare i suoi “mille interessi”. A partire da ciò l’idea da proporre a suo figlio può essere quella di dedicare allo studio un tempo prestabilito che abbia però una caratteristica un po’ “bizzarra”: deve essere molto, molto limitato. Decisamente inferiore a quanto sarebbe necessario per fare tutto bene. E deve essere “solo” quello, per regola, senza aggiungere altro tempo. L’altrettanto bizzarro risultato, non tarderà ad arrivare.
Sonia
Quale metodo di studio consiglierebbe ad uno studente universitario perché non si perda nei dettagli?
Gentile Sonia, analisi e sintesi sono le due caratteristiche principali della comprensione umana. Per capire veramente è necessario saper alternare una attenzione da “topolino” a una da “volo d’aquila”. Per cui, suggerirei sempre, quando si studia, specie se si ha la tendenza a perdersi nei dettagli, di tener presente quanto detto da Albert Einstein: «Non si può dire di aver capito veramente una cosa, se non si è in grado di spiegarla alla propria nonna». Per diventare bravi ad alternare analisi e sintesi, basta applicare questo principio alla fine di ogni sessione di studio.