Quattro prime serate tra giallo, commedia e mélo con Claudio Gioè nelle vesti di Saverio Lamanna, l’affascinante “investigatore per caso” protagonista di Màkari, la nuova serie tratta dalle opere di Gaetano Savatteri (Sellerio Editore), per la regia di Michele Soavi, in prima visione su Rai1 da stasera lunedì 15 marzo. Le musiche sono firmate da Ralf Hildenbeutel, mentre la sigla Màkari è scritta e realizzata da Ignazio Boschetto e interpretata dal trio “Il Volo”. Ignazio, originario di Marsala, ha scritto un brano che racconta la sua Sicilia, attaccata alle tradizioni, terra di saggi e di stolti, fatta di diavoli e santi, costruendola sulle immagini della serie. Lo ha poi condiviso con i compagni di sempre, Piero Barone e Gianluca Ginoble, che hanno unito le loro inconfondibili voci in una canzone inedita che omaggia una terra a cui sono molto legati.
Appassionato, riflessivo e soprattutto intuitivo, Saverio Lamanna ha alle spalle un passato lavorativo gratificante e di successo. A Roma, dopo una gavetta da giornalista, è diventato portavoce di un influente uomo politico al governo, ma un piccolo passo falso gli ha fatto perdere il lavoro e soprattutto la credibilità. Un vero tsunami per Saverio che, sotto il peso della sconfitta emotiva e professionale, decide di fare ritorno a casa, in Sicilia. Per leccarsi le ferite si rifugia in uno dei luoghi più cari alla sua infanzia: Màkari. Ed è lì, tra mare cristallino, paesaggi mozzafiato, vecchie conoscenze e nuovi amici, che riscopre una grande passione rimasta sopita per anni: quella dello scrittore. E a Màkari, le storie da raccontare non mancano di certo. Una serie di strani omicidi stuzzicano infatti la curiosità di Saverio che, come un vero segugio, fiutando le tracce, non molla la preda alla ricerca della verità. Ma il ritorno nei luoghi cari all’infanzia offrirà a Saverio non solo l’opportunità di mettersi alla prova come scrittore-investigatore, ma anche di incontrare l’amore.
Dichiara il regista Michele Soavi: «È stato impossibile non cedere al “mal di Sicilia” perché dopo poche settimane questi posti e questa gente ti rapiscono e ti fanno prigioniero proprio come il protagonista Saverio Lamanna che, grazie al totale fallimento della sua carriera da colletto bianco al Ministero dell’Interno a Roma, con il suo ritorno alle origini, scopre una vera e propria rinascita interiore. Ho cercato di miscelare più generi: oltre al “giallo” si passa dal sentimentale alla commedia, dal mélo al dramma con punte di grottesco creato dalle situazioni dei personaggi che colorano le storie. Il nostro protagonista è come un naufrago sballottato dalle onde degli avvenimenti che lo scuotono e gli faranno prendere coscienza di quanto fosse inutile il suo vissuto precedente. Una nuova consapevolezza per Saverio, alla scoperta dei veri valori ma soprattutto di quello primario, forse il più importante di tutti: l’amicizia. Su questo tema una frase di Andrea Camilleri recita così: “Tra Siciliani un vero amico non deve chiedere all’altro una qualche cosa, perché non c’è bisogno, in quanto sarà preceduto dall’offerta dell’amico che ha intuito la domanda che gli sarebbe arrivata"».