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venerdì 09 giugno 2023
 
Il Teologo
 

"Non mi sento bene: c'è il male dentro di me?"

23/01/2016  Semplificare non è mai una buona cosa. I casi di “possessione diabolica”, sempre possibili, vanno analizzati con criteri di grande equilibrio. Piuttosto è importante valutare la salute di una persona in tutte le sue dimensioni: fisico, psichico e affettivo. Risponde il nostro teologo.

In alcuni libri scritti da un sacerdote sui sintomi delle presenze malefiche, da medico noto che, specie quelli che riguardano il sonno e lo stomaco, sono avvertibili da molte persone “normali”. Non pensa che nelle mani di persone “fragili” questi libri possano portare più turbamenti che pace?
GIANCARLO O.

Quando si confondono il livello fisico, psichico e spirituale si crea confusione. I casi di “possessione diabolica”, sempre possibili, vanno analizzati con criteri di grande equilibrio e avvalendosi di conoscenze anche mediche e psichiatriche, che impediscano di attribuire a realtà soprannaturali forme di malessere attinenti invece alla natura e per le quali vanno attivate adeguate terapie. Se poi si intende in senso generale, ossia etimologico, il termine “presenze male che”, allora si tratta di sconfiggere questi mali con adeguati rimedi, fra i quali anche la preghiera e l’affidamento alla volontà di Dio, perché, come è riconosciuto universalmente, ogni male  fisico, psichico o spirituale, data la profonda unità della persona, va inscritto in un orizzonte psicosomatico e quindi richiede un’attenzione a tutte le dimensioni del soggetto che ne soffre, in modo che possa riequilibrarsi e possibilmente guarire.

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