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venerdì 20 settembre 2024
 
 

Sulle note di... Papa Francesco

27/05/2013  La fondazione Andrea Bocelli, nell'ambito del progetto dedicato all'abbattimento delle "barriere", ha accolto l'appello del pontefice sostenendo i profughi siriani

«Ci sono cause, appelli, a cui sentiamo il dovere di rispondere perché nella nostra lotta contro la povertà e le diseguaglianze cerchiamo di lavorare partendo sempre dal rispetto profondo per la dignità di ognuno, adoperandoci per creare le condizioni migliori affinché ogni individuo si senta libero di esprimere o, in questo caso, tornare a esprimere se stesso». È con queste parole che Laura Biancalani, presidente della Fondazione Andrea Bocelli, ha di fatto accolto e rilanciato l'appello che Papa Francesco va ripetendo dal giorno di Pasqua. «Nel caso specifico della Siria - prosegue Biancalani - in più, non possiamo non identificarci in queste persone; i rifugiati sono persone come noi, di varia estrazione economica e sociale che si trovano da un giorno all'altro a dover abbandonare tutto per poter sopravvivere».

D'altronde sono oltre 1,5 milioni i siriani costretti a fuggire dal loro Paese tra coloro che si sono già registrati presso l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) e coloro che ancora non ci sono riusciti ma hanno preso un appuntamento per farlo. In pratica, i rifugiati, sono molti di più. E le risorse non bastano. È per questo che la Fondazione Bocelli, nell'ambito del programa "Break the barriers", dedicato all'abbattimento di ogni genere di barriera, dalla povertà all'emarginazione, ha deciso di raccogliere l'sos di Papa Francesco e acquistare beni di prima necessità che tramite l?unhcr verranno distribuiti nei campi profughi. «Ringraziamo UNHCR per tenerci costantemente aggiornati sulla situazione dei campi rifugiati che i paesi limitrofi alla Siria hanno accolto (Giordania, Libano ma anche Iraq, Turchia ed Eegitto) e invitiamo ognuno a fare la propria parte perchè un piccolo gesto possa permettere a questi fratelli di sopravvivere in maniera dignitosa in attesa di tornare ai propri affetti, alle proprie abitazioni, alla propria Terra». 

 
 
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