Giorgio La Pira, 1904-77, sindaco di Firenze per due mandati, dal 1951 al 1957, e dal 1961 al 1965. Foto Ansa. In alto, il cardinale Gualtiero Bassetti, 79 anni, arcivescovo di Perugia e presidente della Conferenza episcopale italiana. In copertina: veduta della città di Firenze. Foto Ansa.
«Due rette che si incontrano e proseguono insieme». Il vescovo di Acireale e vice presidente della Cei monsignor Antonino Raspanti sintetizza così quello che accade a Firenze, dove, a due anni dall’incontro di Bari, si torna a parlare di Mediterraneo. All’incontro, fortemente voluto dal presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti, hanno assicurato la loro presenza il premier Mario Draghi (previsto un suo intervento all'apertura dei lavori, nel pomeriggio di mercoledì 23 febbraio), l'Alto Commissario per i rifugiati dell'Onu, Filippo Grandi, il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, e, domenica 27 febbraio, alla conclusione del summit, anche papa Francesco e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e papa Francesco.
«Mi piace ricordare», ha dichiarato presentendo l'evento il sindaco di Firenze, Dario Nardella, «che questa è la prima visita ufficiale a una città del nuovo settennato di Mattarella e che proprio qui il presidente ha fatto anche la sua ultima uscita dello scorso mandato». Oltre 60 vescovi dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, una settantina quelli italiani, altri sessanta sindaci di altrettante importanti città, da Tunisi ad Algeri a Tripoli, a Betlemme, Tel Aviv, Beirut, per citarne solo alcune, si incontrano nella città toscana per rimettere al centro il Mare nostrum come frontiera di pace. Due percorsi paralleli che affronteranno i problemi, le speranze e le risorse del «grande lago di Tiberiade», come lo chiamava Giorgio La Pira. Un luogo «che non è solo geografico» è stato detto in conferenza stampa presentando l’appuntamento, «al quale l’Europa deve dare più attenzione». Ed è proprio all’Europa che sarà rivolto l’appello finale perché non volti le spalle al bacino dove sono nate le più grandi civiltà.
L’idea di affiancare anche i sindaci ai vescovi, dopo l’incontro di Bari, è venuta al sindaco Nardella, «che mi ha chiamato e me l'ha proposta» confessa il cardinale Bassetti. «Ne ho parlato al Papa che mi è sembrato subito contento. E lo sono anche io che, avendo conosciuto La Pira nel 1956 mi sono ispirato, per queste iniziative proprio ai suoi incontri tra i sindaci di tutto il mondo». La novità che il sindaco Nardella definisce «epocale» è che è la prima volta che vescovi e sindaci di Paesi così vicini, ma così distanti dal punto di vista del dialogo e della cooperazione si incontrano tra di loro. Un momento importante perché «il Mediterraneo è un crogiuolo, nel bene e nel male, di tutti i problemi e le speranze del mondo».
E Firenze non è solo una cornice, ma con la sua storia civile e spirituale darà un grande contributo alla riflessione. Intende far conoscere la sua arte che si mescola alla fede, con la sua cattedrale e le tre pietà di Michelangelo, la Bandini in originale e i due calchi della Rondanini e di quella Vaticana, esposte nei giorni del convegno; la personalità di Giorgio La Pira, «con l’incontro a San Marco, accanto alla sua tomba» ha spiegato l’arcivescovo di Firenze, il cardinale Giuseppe Betori, «ma anche quella di altre figure del Novecento, da don Facibeni a don Divo Barsotti, che hanno fatto la storia della città». E poi ancora Firenze come esempio di dialogo ecumenico e interreligioso - «qui nacque l’amicizia ebraico cristiana», dice ancora monsignor Betori. E infine il volto della carità, con le Misericordie, l’Istituto degli Innocenti, la Caritas.
E mentre i vescovi sono impegnati nei loro colloqui, i sindaci hanno modo di ascoltare Romano Prodi che apre la prima sessione con la sua introduzione sul tema «Il dialogo culturale e la cooperazione tra le città del Mediterraneo. Come favorire progetti in ambito culturale tra città e Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, per una cultura che sia veicolo di crescita economica e sociale e quindi strumento di stabilità e convivenza pacifica».
Sono previsti anche gli interventi di Ibrahim Thiaw segretario esecutivo di Unccd; Tareq Abu Hamed, Direttore esecutivo Arava Institute for Environmental Studies, Israele; Maimunah Mohd Sharif, Direttore esecutivo Un habitat, sull’ambiente, quelli di Filippo Grandi, Alto commissario Onu per i rifugiati, Antonio Vitorino, Direttore Generale IOM: Marco Minniti, Presidente Fondazione MedOr e ex Ministro degli Interni italiano sulle migrazioni e, in chiusura, oltre a quello di Filippo Grandi anche gli interventi di Giampiero Massolo, Presidente ISPI – Istituto per gli Studi di Politica Internazionale e di Noemi Di Segni, Presidente Unione Comunità Ebraiche Italiane.
Domenica, infine papa Francesco incontra i sindaci e i vescovi delle Città capitali del Mediterraneo in Sala Leone X , le famiglie di profughi e rifugiati in Sala d’Arme prima di recarsi a Santa Croce per la messa e la recita dell’Angelus.