Il fruscio della neve sotto gli sci, la
leggerezza che si avverte alla fi ne
di una pista, l’ebbrezza della velocità,
il contatto con la natura:
sciare è aff ascinante, ma anche faticoso.
«Se non si è grandi sportivi la parola
d’ordine è prudenza.
Lo sci ha una
componente mista, basilare allenare sia
la forza, che coinvolge l’apparato muscolo-
tendineo che la resistenza, cioè
l’apparato cardiovascolare» spiega Federico
Colli, maestro di sci, tecnico federale,
preparatore atletico di sci alpino
e hockey a Courmayer e Milano. «Per
evitare infortuni è bene aff rontare le discese
con il fi sico preparato. Non ci si
può improvvisare campioni. Per essere
in forma non occorrono massacranti sedute:
basta sapere che cosa fare e dedicarvi
almeno 45 minuti al giorno, in casa
o in palestra».
Come impostare la preparazione?
«Bisogna allenare l’asse caviglie-ginocchia-
bacino. Oltre ad avere quadricipiti
tonici, fl essori di cosce e anche robusti,
tronco e braccia forti, occorre buona
elasticità dei muscoli addominali e della
fascia lombare, che assicurano stabilità
nella sciata. Altro aspetto importante
da allenare è la propriocettività, la capacità
di percepire il proprio corpo, riconoscere
la posizione nello spazio, migliorare
equilibrio e sensibilità, attivare
la muscolatura per correggere in modo
repentino gli sbilanciamenti» prosegue
Colli. «E una volta in pista, buonsenso.
Iniziare con le piste più diffi cili, non è
scelta azzeccata. Partite su una pista inferiore
al vostro livello, almeno 2-3 discese,
a velocità moderata, e quando
vi sentite stanchi fermatevi. Secondo le
statistiche, la maggior parte degli infortuni
avvengono nella seconda parte della
giornata, a gambe aff aticate».
Sulla neve, dieta misurata, alimentazione
mirata e niente grappini. «Ci si nasconde
spesso dietro al fatto che, stando
sugli sci tutto il giorno, si bruciano calorie
e quindi a tavola si può abbondare»,
spiega Elena Casiraghi, specialista in alimentazione
e integrazione dello sport.
«Ma il corpo non riesce a “stoccare in
magazzino” nulla, a parte i grassi: tutto
ciò che mangiamo in eccesso, viene trasformato
in adipe. Puntate su una colazione
bilanciata: carboidrati per fornire
energia, proteine per prolungare il senso
di sazietà. A colazione, yogurt bianco,
un frutto, muesli non zuccherato. Se
preferite le fette biscottate, ne bastano
due-tre con marmellata o una di pane, in alternativa con ricotta o fi occhi di latte.
Se amate il salato, scegliete un toast.
Accompagnate la colazione a una bevanda
calda: tè verde o bianco, o ca è.
Mentre si scia, prevedete un break per
un piccolo rabbocco di energie. In baita,
via libera a una bevanda calda e un
piatto di aff ettati magri.
Niente alcolici:
in pista bisogna tener sempre alta la lucidità
mentale. Va bene anche una barretta
sostitutiva del pasto: ideali quelle
con proteine della soia o del latte.
La cena è basilare per recuperare
energie perse e stress muscolare»,
continua l’esperta. «Puntate sul piatto
unico che comprenda: 1/3 di proteine,
(pollo, tacchino, bresaola, speck); 1/3
di verdure; 1/3 di cereali integrali, farro,
orzo, grano. Se vi piace la polenta,
optate per quella di grano saraceno o di
farina integrale. Siete fra quelli che “al
dolce non rinuncio”? Saltate i cereali a
cena e concedetevi una piccola porzione
di torta», conclude la dottoressa.
Esercizi per la ginnastica pre-sciistica
1. PER LE CAVIGLIE
Eretti, un piede in appoggio
sulla tavoletta (si acquista nei
negozi di articoli sportivi),
l’altro sollevato, mantenetevi
in equilibrio concentrando
il lavoro sui muscoli di gambe
e caviglie. Due ripetizioni da
un minuto per gamba.
2. SQUAT PER GAMBE E GLUTEI
Partite eretti, braccia lungo
i fi anchi, piedi a larghezza
spalle. Portando avanti le
braccia, piegatevi sulle gambe
come a volervi sedere fi no ad
arrivare con l’angolo delle
ginocchia a 90°. Tornate in
posizione iniziale e ripetete.
Due serie da 20 ripetizioni.
3. SALTELLI PER COSCE
In piedi, braccia lungo
i fi anchi, eff ettuate un piccolo
salto spingendovi con forza
verso l’alto. Aiutatevi con il
movimento delle braccia per
avere più forza e stabilità.
Tre serie da 30 saltelli.
4. T-STAND
Con gli avambracci a contatto
con il suolo, gambe distese
in appoggio sulle punte dei
piedi, tenete la posizione
contraendo al massimo gli
addominali (e i glutei). Tre
ripetizioni da 30 secondi.