Il 18 e il 19 dicembre Laura Curino porterà in scena al NuovoTeatro Ariberto di Milano il suo spettacolo su suor Bakhita. Il biglietto d’ingresso è di 12 euro; 8 euro ridotto per studenti; 10 euro ridotto per gruppi con più di 15 persone.
Bakhita è una figura attuale ancora oggi, nera in un mondo di contadini che mai avevano visto una persona di colore. Schiava, relegata al rango di oggetto, di cosa in un mondo in cui solo il potere contava, in un mondo in cui, con il denaro, si acquistavano vite, persone. Bakhita compie un cammino che non solo la libera, la fa diventare persona, ma riesce ad esserlo nel senso più pieno del termine. Un essere umano in tutta la sua profonda sacralità, la sacralità dell’esistenza. Talmente “persona” da essere proclamata santa. Un percorso straordinario, una vita che sembra un romanzo di Salgari, poi un romanzo di formazione, infine, una parabola.
Il lavoro teatrale sulla figura della santa è un’indagine, un cammino che ci porta a conoscere questa “umile figlia dell’Africa” che dalla schiavitù è salita agli onori degli altari. Laura Curino ripercorrere la storia terrena di Bakhita, indagandone i momenti in una narrazione che, a tratti, ha il sapore della favola lontana ma anche il gusto dell’indagine alla ricerca dell’uomo nel suo inarrestabile avvicinarsi a Dio.
L’idea di questo spettacolo nasce dall’esigenza di scoprire, conoscere. Una proposta che è, dunque, ricerca, come indagine. Una "storia meravigliosa", come s’intitola lo scritto di Ida Zanolini, maestra, l’unica che l’intervistò nel 1930: da questa testimonianza nasce la ricerca di Michela Marelli e Filippo Soldi, autori di testo e regia, per raccontare Bakhita a teatro affidandone la narrazione a Laura Curino, corpo e voce della prima santa di colore.
Bakhita è una figura attuale ancora oggi, nera in un mondo di contadini che mai avevano visto una persona di colore. Schiava, relegata al rango di oggetto, di cosa in un mondo in cui solo il potere contava, in un mondo in cui, con il denaro, si acquistavano vite, persone. Bakhita compie un cammino che non solo la libera, la fa diventare persona, ma riesce ad esserlo nel senso più pieno del termine. Un essere umano in tutta la sua profonda sacralità, la sacralità dell’esistenza. Talmente “persona” da essere proclamata santa. Un percorso straordinario, una vita che sembra un romanzo di Salgari, poi un romanzo di formazione, infine, una parabola.
Il lavoro teatrale sulla figura della santa è un’indagine, un cammino che ci porta a conoscere questa “umile figlia dell’Africa” che dalla schiavitù è salita agli onori degli altari. Laura Curino ripercorrere la storia terrena di Bakhita, indagandone i momenti in una narrazione che, a tratti, ha il sapore della favola lontana ma anche il gusto dell’indagine alla ricerca dell’uomo nel suo inarrestabile avvicinarsi a Dio.
L’idea di questo spettacolo nasce dall’esigenza di scoprire, conoscere. Una proposta che è, dunque, ricerca, come indagine. Una "storia meravigliosa", come s’intitola lo scritto di Ida Zanolini, maestra, l’unica che l’intervistò nel 1930: da questa testimonianza nasce la ricerca di Michela Marelli e Filippo Soldi, autori di testo e regia, per raccontare Bakhita a teatro affidandone la narrazione a Laura Curino, corpo e voce della prima santa di colore.




