«La tratta di persone è una delle ferite più profonde della nostra società. Da anni il Papa sprona tutti a reagire schierandosi al “a fianco degli uomini, delle donne e dei bambini ridotti in schiavitù, sfruttati, abusati come strumenti di lavoro o di piacere, spesso torturati e mutilati”. L’8 febbraio è stata organizzata una maratona online di preghiera che dalle 9 alle 17 abbraccerà i vari continenti. È prevista la testimonianza di alcune vittime. Ed è atteso un messaggio del Santo Padre». Alla vigilia dell’evento, nel numero in edicola Famiglia Cristiana pubblica una riflessione di suor Gabriella Bottani, religiosa comboniana, coordinatrice della Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta. «È necessario e urgente interrompere le dinamiche» che generano questa tragica piaga, scrive suor Bottani. «Dobbiamo realizzare un cambiamento radicale, passando da modelli economici e stili di vita basati sullo sfruttamento e sulla tratta a quelli fondati sulla cura delle persone e della nostra casa comune. E siamo proprio noi donne a essere chiamate a guidare con coraggio questa trasformazione».
«Secondo l’Onu», puntualizza la religiosa comboniana, proprio «le donne e le bambine rappresentano il 72% delle vittime della tratta e la percentuale aumenta significativamente nel contesto dello sfruttamento sessuale. La pandemia ha incrementato questo business, amplificando i meccanismi socio-economici che ne sono alla base, aumentando le disuguaglianze ed esponendo a rischi maggiori chi già si trovava in contesti di vulnerabilità e discriminazione».
«In questo tempo di crisi», conclude suor Gabrielle Bottani su Famiglia Cristiana, «fermarsi a pregare insieme diventa essenziale perché, come ci ricorda papa Francesco, “c’è bisogno di pregare per sostenere le vittime della tratta e le persone che accompagnano i processi di integrazione e di reinserimento sociale. C’è bisogno di pregare perché impariamo ad avvicinarci con umanità e coraggio a chi è segnato da tanto dolore e disperazione, tenendo viva la speranza. Pregare per essere sentinelle capaci di discernere e fare scelte orientate al bene. La preghiera tocca il cuore e spinge ad azioni concrete, ad azioni innovative, coraggiose, che sanno assumere il rischio confidando nella potenza di Dio”».