Per chi ha figli che frequentano le Superiori, l’ultimo Decreto Covid approvato dal Consiglio dei Ministri muove un po’ la vita scolastica tra i banchi, con misure che avranno validità sino al 31 luglio. Insomma, licei, istituti tecnici eccetera “in presenza” dal 70 al 100% nelle Regioni gialle e arancioni. Non solo: ogni scuola superiore potrà adottare «forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica» affinché sia garantita, nelle zone rosse, la presenza «ad almeno il 50% e fino a un massimo del 75%». Per i restanti gradi di istruzione, e questo significa sino alla terza media, le famiglie sanno che la didattica online, l’ormai celebre DAD, non c’è più e gli allievi vanno a scuola in presenza al 100%.
Queste le decisioni del Governo Draghi. Ma è interessante, in questo spazio dedicato alla scuola, leggere anche le reazioni e i pareri di chi la scuola la frequenta, cioè i ragazzi. Secondo il seguitissimo portale Skuola.net (proprio con la K, non è un errore), gli studenti delle superiori si schierano contro il ritorno di massa in aula: «A muoverli la paura del contagio, certo: per esempio il non rigoroso distanziamento sociale tra chi frequenta quotidianamente bus, tram, metropolitane e treni per andare a scuola, con mezzi pubblici pieni negli orari di ingresso e uscita.
Ma il timore degli studenti “superiori” in realtà è un altro: tra i contrari, 1 su 3 teme una valanga di interrogazioni e compiti in classe, per “recuperare” i mesi a distanza. La “paura” non è del tutto ingiustificata: da una nostra breve indagine tra i ragazzi, maggio sarà un mese di fuoco, con una concentrazione di “verifiche” fuori dall’ordinario, anche 5-6 ogni settimana, quando normalmente al massimo sarebbero due. Va ovviamente detto che i ragazzi più grandi, anche nei mesi di DAD, hanno avuto abbondanza di tempo per studiare e non farsi cogliere impreparati, ma è certo verosimile che alcuni professori «decidano di sfruttare un'ipotetica finestra di lezioni in aula, tutti i giorni, per recuperare il terreno perduto nei mesi scorsi, caricando gli alunni di interrogazioni e verifiche a ripetizione».
Il timore degli studenti delle superiori, tuttavia, non è solo questo. Secondo il sondaggio effettuato da Skuola.net, il 17% dei giovani intervistati è «preoccupato che riaprendo le scuole possa aumentare nuovamente la diffusione del virus, partendo proprio dalle classi e dai mezzi pubblici. Il 5% afferma addirittura di non sentirsi pronto a tornare in mezzo alla gente dopo un periodo d'isolamento così lungo».
Tuttavia, su un campione di 1.500 ragazzi delle Superiori intervistati, c’è una minoranza del 41% (neppure tanto bassa), provata dalla lunga “clausura” dal punto di vista emozionale, a cui non sarebbe sgradita una ripresa generale della scuola, nella normalità, cioè al 100 per cento. Per riappropriarsi della vita pre-pandemia (27%), per rivedere finalmente tutti i compagni di classe e i professori (21%), o perché la Dad non gli è mai andata giù (20%).