Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
lunedì 20 gennaio 2025
 
RIENTRO A SCUOLA
 

Superiori “in presenza”, i ragazzi hanno paura

30/04/2021  Sei studenti su dieci contrari al ritorno sui banchi di tutta la classe al completo nell'ultimo mese. Oltre al contagio, temono soprattutto soprattutto le interrogazioni e verifiche a valanga

Per chi ha figli che frequentano le Superiori, l’ultimo Decreto Covid approvato dal Consiglio dei Ministri muove un po’ la vita scolastica tra i banchi, con misure  che avranno validità sino al 31 luglio. Insomma, licei, istituti tecnici eccetera “in presenza” dal 70 al 100% nelle Regioni gialle e arancioni. Non solo: ogni scuola superiore potrà adottare «forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica» affinché sia garantita, nelle zone rosse, la presenza «ad almeno il 50% e fino a un massimo del 75%». Per i restanti gradi di istruzione, e questo significa sino alla terza media, le famiglie sanno che la didattica online, l’ormai celebre DAD, non c’è più e gli allievi  vanno a scuola in presenza al 100%.

Queste le decisioni del Governo Draghi. Ma è interessante, in questo spazio dedicato alla scuola, leggere anche le reazioni e i pareri di chi la scuola la frequenta, cioè i ragazzi. Secondo il seguitissimo portale Skuola.net (proprio con la K, non è un errore), gli studenti delle superiori si schierano contro il ritorno di massa in aula:  «A muoverli la paura del contagio, certo: per esempio il non rigoroso distanziamento sociale tra chi frequenta quotidianamente bus, tram, metropolitane e treni per andare a scuola, con mezzi pubblici pieni negli orari di ingresso e uscita.

Ma il timore degli studenti “superiori” in realtà è un altro: tra i contrari, 1 su 3 teme una valanga di interrogazioni e compiti in classe, per “recuperare” i mesi a distanza.  La “paura” non è del tutto ingiustificata: da una nostra breve indagine tra i ragazzi, maggio sarà un mese di fuoco, con una concentrazione di “verifiche” fuori dall’ordinario, anche 5-6  ogni settimana, quando normalmente al massimo sarebbero due. Va ovviamente detto che i ragazzi più grandi, anche nei mesi di DAD, hanno avuto abbondanza di tempo per studiare e non farsi cogliere impreparati, ma è certo verosimile che alcuni professori «decidano di sfruttare un'ipotetica finestra di lezioni in aula, tutti i giorni, per recuperare il terreno perduto nei mesi scorsi, caricando gli alunni di interrogazioni e verifiche a ripetizione».

Il timore degli studenti delle superiori, tuttavia, non è solo questo. Secondo il sondaggio effettuato da Skuola.net, il 17% dei giovani intervistati è «preoccupato che riaprendo le scuole possa aumentare nuovamente la diffusione del virus, partendo proprio dalle classi e dai mezzi pubblici. Il 5% afferma addirittura di non sentirsi pronto a tornare in mezzo alla gente dopo un periodo d'isolamento così lungo».

Tuttavia, su un campione di 1.500 ragazzi delle Superiori intervistati, c’è una minoranza del 41% (neppure tanto bassa), provata dalla lunga “clausura” dal punto di vista emozionale, a cui non sarebbe sgradita una ripresa generale della scuola, nella normalità, cioè al 100 per cento. Per riappropriarsi della vita pre-pandemia (27%), per rivedere finalmente tutti i compagni di classe e i professori (21%), o perché la Dad non gli è mai andata giù (20%).

 

Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo