Sei ore al giorno di lavoro al posto della
canoniche otto per migliorare la qualità della vita e avere più tempo per la
propria famiglia e il tempo libero. Non è (solo) un auspicio. In Svezia fanno
sul serio. Circa un anno fa nella casa di riposo del centro Svartedalens di
Gothenburg infermieri e personale sono partiti con un esperimento pilota: lavorare
solo sei ore al giorno. I risultati? Grandi benefici e miglioramento della
qualità del lavoro. «Quando lavoravo otto ore al giorno mi sentivo esausta, non
vedevo l'ora di tornare a casa e buttarmi sul divano. Ma ora no. Sono molto più
sveglia: ho tantissima energia da spendere nel mio lavoro, ma anche per la mia
famiglia», ha spiegato un’assistente al quotidiano britannico Guardian.
Il cambiamento è nato dopo la decisione del
comune di portare avanti un progetto per ridurre la giornata lavorativa anche
negli uffici pubblici. Obiettivi: migliorare il rapporto lavoro-vita privata e
rendere più produttivi i lavoratori. Entrambi raggiunti, a sentire l'infermiera
Ann-Charlotte Dahlbom Larsson: «Dal 1990 abbiamo iniziato ad avere molti
pazienti e meno personale. Non ce la facevamo più. Tra il nostro staff hanno
iniziato a diffondersi malattie e depressione a causa dell'esaurimento che
vivevamo. La mancanza di equilibrio tra lavoro e vita non fa bene a nessuno».
Per garantire al proprio staff l’orario
ridotto la casa di riposo ha dovuto assumere 14 lavoratori extra e questo è il
risvolto economico della faccenda: non tutti le aziende riescono a permettersi
un sacrificio finanziario del genere. Ciò nonostante, anche nell'ospedale della
Sahlgrenska University hanno tentato la stessa sperimentazione.
Alla Filimundus meno ore e niente social media
E ora? Dopo questi esperimenti la Svezia ha
deciso di andare fino in fondo e portare la giornata lavorativa a sei ore in
tutti gli uffici pubblici e le aziende.
Nulla di improvvisato, in realtà. La Toyota
di Gothenburg, per esempio, ha bruciato tutti sul tempo consentendo già 13 anni
fa ai suoi operai di passare alla giornata di sei ore. Nessuna retromarcia, l’esperimento è
andato bene: i profitti sarebbero aumentati del 25%, il personale più felice e il tasso di turnover più
basso. All'epoca, furono i continui errori dello staff e lo stress
generale a convincere ad intraprendere questo cambiamento. Oggi un turno di
lavoratori inizia a lavorare alle 6 del mattino, il secondo a mezzogiorno.
«I miei amici sono invidiosi», ha raccontato sempre al
Guardian Martin Geborg, meccanico di 27 anni, in Toyota da otto, «è bellissimo finire di lavorare alle 12. Prima
che avessi una famiglia potevo andare in spiaggia dopo il lavoro. Ora passo il
pomeriggio con i miei bambini».
Nella capitale Stoccolma ci ha pensato la
Filimundus, azienda sviluppatrice di app, a introdurre la giornata di sei ore
l'anno scorso. «Il giorno di lavoro di otto ore non è così efficace
come si potrebbe pensare» ha detto Linus Feldt, amministratore delegato della società. «Rimanere concentrati su un compito specifico per otto
ore è una sfida enorme. Per far fronte a questo gravoso impegno, tentiamo di
mescolare le cose e di fare pause per rendere la giornata di lavoro più
sopportabile. Allo stesso tempo, abbiamo difficoltà a gestire la nostra vita
privata».
Feldt ha detto che da quando ha introdotto la
giornata lavorativa di 6 ore, ai membri del personale non è consentito
utilizzare i social media, da Facebook a Twitter, gli incontri sono ridotti al
minimo, e che altre distrazioni durante il giorno vengono eliminate: questo
perché il personale è più motivato a lavorare intensamente, mentre si trova
in ufficio. «La mia impressione è che ora è più facile concentrarsi
più intensamente sul lavoro che deve essere fatto e si ha maggiore capacità di
resistenza», ha aggiunto Feldt.