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domenica 13 ottobre 2024
 
Taglio all’assegno unico
 

Taglio all’assegno unico. Il presidente del Forum: «È un tradimento per le famiglie italiane»

05/08/2022  Il Governo nel DDL aiuti bis varato la sera del 4 agosto ha deciso di togliere 630 milioni di euro dai fondi per l'assegno unico. Gigi De Palo del Forum delle associazioni familiari: «In un Paese a nascita zero questa scelta delude e tradisce profondamente le famiglie che hanno un ruolo sussidiario enorme durante la pandemia»

Non ci sta Gigi De Palo, presidente del Forum delle Associazioni famigliari primo promotore dell’Assegno unico universale per figlio al taglio delle risorse che il Governo ha deciso nel DDL aiuti bis varato la sera del 4 agosto. «Sono stati tolti 630 milioni di euro dai fondi per l'assegno unico e sono stati messi in altre voci del Ddl aiuti. Pur apprezzando il lavoro del presidente Draghi c'è una parola che ha pronunciato nella conferenza stampa e che reputo offensiva "ridondante". Le risorse messe sull'assegno unico erano ridondanti».

E fa chiarezza: «Uno: se non erano state utilizzate allora forse era stata fatta male l'applicazione dell'assegno unico come abbiamo detto più e più volte; due, le risorse non erano ridondanti ma scarse; servivano non sei miliardi aggiuntivi, ma 8-9; l’abbiamo detto noi e l'ufficio parlamentare del bilancio. Non a caso mi scrivono ogni giorno tante famiglie e alcune di queste mi dicono che ci hanno perso rispetto a prima. Non tantissime per amore di cronaca, ma se erano ridondanti allora non doveva perderci nessuno; tre, per fare l'assegno unico sono state tolte le detrazioni che erano quelle che davano una parvenza di progressività fiscale; allora se c'erano tutte queste risorse potevano essere mantenute le detrazioni - come per altro avevamo chiesto - quando c'era l'assegno temporaneo. Quindi detrazioni più un'aggiunta di un assegno unico per figlio».

E prosegue: «quattro, il fatto che sono rimaste le risorse non è un bel segnale; probabilmente l'obbligo dell'Isee ha scoraggiato molte famiglie a fare richiesta, ma soprattutto molte pur avendo bisogno non sapevano di questa possibilità e se io fossi il Governo non sarei contento; cinque, era stato concordato con il Forum e i parlamentari di tutti gli schieramenti che le risorse che avanzavano - alla luce del fatto che è una misura che è stata varata da meno di un anno, il primo marzo 2022 - sarebbero state utilizzate per ricalibrare le situazioni che ci andavano a perdere o per aumentare l'assegno alle famiglie beneficiarie visto che non stiamo parlando del quoziente familiare francese che risolve i problemi della fiscalità in Italia delle famiglie o dell'assegno unico per figlio alla tedesca. Stiamo parlando di una misura fatta all’italiana».

Non si dà pace De Palo che aggiunge: «queste risorse ci ha detto il ministro Franco verranno usate per altre finalità sociali delle famiglie; qui la delusione è ancora più grande. Perché dal primo decreto ristori a questo DDL aiuti abbiamo ripetuto più e più volte una cosa: gli aiuti alle famiglie devono tenere conto della composizione familiare. 600 euro a una partita iva dati a un ragazzo che vive coi genitori hanno un peso diverso da 600 euro dati a una famiglia dove lavora una persona sola e ci sono 4 figli. Così come calcolare il reddito di 35mila euro per avere gli aiuti sul pagamento delle bollette non ha senso calcolando che una famiglia con cinque figli e magari 80mila euro di reddito che deve dividere sui cinque figli ha difficoltà maggiori anche per il pagamento della bolletta».

Per non parlare dell’inverno demografico che vive l’Italia: «in un Paese a nascita zero questa scelta del Governo delude e tradisce profondamente le famiglie che hanno un ruolo sussidiario enorme durante la pandemia».

E conclude con un appello: «L'auspicio è che tutte le forze politiche in questa campagna elettorale ormai iniziata mettano nei programmi politiche serie per la famiglia: un assegno unico finalmente che vada a impattare e migliorare la vita delle famiglie italiane; un piano per la ripartenza della natalità magari inserito con le risorse del PNRR; e finalmente una politica fiscale che tenga conto della composizione familiare, della composizione fiscale delle famiglie. E una modifica dell'Isee. Questa misura oggi, questa modifica e questo taglio delle risorse sull'assegno unico oggi è un tradimento per la famiglie italiane».      

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