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sabato 12 ottobre 2024
 
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Tanzania, albini a rischio

06/03/2015  Un bambino di un anno è stato rapito, ucciso e mutilato. Nel Paese africano resta ancora radicato il pregiudizio contro chi nasce con la pelle priva di pigmentazione. La denuncia dell'Onu e l'impegno della Chiesa locale.

Yohana Bahati era nato nella Tanzania del Nord e non ha fatto in tempo a diventare grande. Yohana ha vissuto soltanto un anno. Lo hanno rapito dalla culla cinque uomini armati di machete. Hanno ferito la madre e si sono portati via il piccolo. Il corpo di Yohana è stato ritrovato senza gambe e senza braccia a metà febbraio.

Qual era la sua colpa? Essere albino. Cioè con la pelle, l'iride  e i capelli privi di pigmentazione. In molte parti dell'Africa nascere albino può essere una condanna alla discriminazione e in diversi casi anche alla morte. Prima di tutto per una forma di ostilità e razzismo verso una diversità così vistosa. Gli albini vengono chiamati “teste sbucciate”, “fantasmi”, “demoni”. Inoltre le parti del corpo degli albini vengono spesso usate per riti tribali, propiziatori o di stregoneria. Si ritiene che ingerire pozioni contenenti parti del corpo degli albini porti fortuna e ricchezza. È diffusa anche la credenza che avere rapporti sessuali con una donna albina possa curare l'Aids.

Gli attacchi contro gli albini sono particolarmente diffusi in Tanzania, dove l'albinismo tocca una persona ogni 1.400, contro una media, in Occidente, di una ogni 20.000. «Dal 2000 in Tanzania gli attacchi contro gli albini, spesso motivati dall'uso di parti del corpo per scopi rituali, sono costati al vita di almeno 75 persone e sono in crescita, con tre casi negli ultimi due mesi», denuncia il giordano Zaid Ra'ad al-Hussein, Alto Commissario dell'Onu per i diritti umani. Anche la sua predecessore, Navi Pillay, era spesso intervenuta su questa odiosa forma di discriminazione, ma i progressi sono molto limitati.

Le Ong che lavorano in Tanzania lamentano la mancanza di una forte volontà politica per contrastare superstizioni, pregiudizi e violenze. Diverse organizzazioni cristiane , cattoliche e protestanti, sono impegnate da tempo per la protezione e la valorizzazione sociale degli albini. Nella diocesi di Tabora si sta realizzando una casa per offrire alloggio e assistenza a bambini e orfani albini. La casa sarà gestita dalla diocesi e dalle suore italiane della Provvidenza per l'infanzia abbandonata.

 
 
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