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lunedì 16 settembre 2024
 
 

Tasse più leggere, ma i Comuni si indebitano

15/02/2011  I tributi degli enti locali sono scesi del 14 per cento negli ultimi cinque anni

Mentre il Governo si appresta a varare il decreto sul federalismo fiscale, gli italiani si fanno i conti in tasca per capire quanto pesano le tasse locali. In media 1.223 euro pro capite, secondo lo studio della Cgia di Mestre che, calcolando la somma delle entrate tributarie di Comune, Provincia e Regione in rapporto alla popolazione residente, ha stilato una classifica delle città più esose d’Italia (vedi la tabella in allegato). A pagare più tasse sono i laziali: 1.934 euro per chi abita a Rieti, 1.899 a Latina e poco meno a Frosinone, Viterbo e Roma. Molte meno tasse locali pesano sui cittadini siciliani: a Messina si pagano 779 euro pro capite, 711 a Caltanissetta e 672 ad Agrigento. Rispetto a cinque anni fa il livello medio delle tasse locali è calato del 14%, per l’abolizione dell’Ici sulla prima casa.

Sulla disparità di trattamento da una città all’altra il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi sottolinea: «Almeno in linea teorica si deve tener conto dei diversi livelli di reddito e del fatto che spesso dove si pagano più tasse la quantità e la qualità dei servizi pubblici offerti è migliore». Anche la predominanza di città laziali e lombarde in vetta alla classifica ha una sua spiegazione: è qui che hanno sede la maggior parte delle aziende e delle multinazionali del Paese (e quindi aumenta il gettito Irap). Nel caso del Lazio, poi, per cercare di ripianare il deficit legato alla Sanità la Regione ha portato l’addizionale Irpef e l’aliquota Irap ai valori massimi consentiti dalla legge.

Lo studio della Cgia di Mestre, però, è andato anche a vedere quali sono i Comuni più indebitati (vedi allegato). Le sorprese non mancano: al primo posto troviamo Torino, con una percentuale di debito sulle entrate pari al 252%, che si traduce in un debito di 3.419 per ogni residente. Lancetta rossa anche a Milano (223% di debito, pari a 2.967 euro ad abitante), Carrara e Teramo. Tra i più virtuosi, invece, l’Aquila, Vibo Valentia, Brescia e Caltanissetta. Secondo Giuseppe Bortolussi questa speciale classifica non dà alcuna misura della qualità delle amministrazioni: «A Torino buona parte del debito che grava sull’amministrazione comunale è riconducibile al costo delle grandi opere che si sono rese necessarie per realizzare le Olimpiadi invernali del 2006».

 
 
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