Nel periodo di crisi economica che l’Italia sta vivendo anche il teatro si occupa sempre di più di tematiche inerenti il mondo del lavoro: la condizione di vita degli operai, le trasformazioni nelle fabbriche, la disoccupazione giovanile, i processi in corso sui danni all’ambiente e alle persone (per esempio, quelli derivanti dalla tossicità dell’amianto). Sono tre gli spettacoli sul tema del lavoro che debuttano in questi giorni: Un nemico del popolo di Henrik Ibsen, interpretato da Gianmarco Tognazzi, Malapolvere di e con Laura Curino, Settimo, la fabbrica e il lavoro, con la regia e la drammaturgia di Serena Sinigaglia.
È impressionante risentire oggi le parole di Un nemico del popolo (1882) del drammaturgo norvegese Ibsen poiché sembrano scritte ai nostri giorni: un medico scopre che le terme pubbliche della sua città sono inquinate dagli scarichi provenienti dalle concerie di pellame. Tognazzi, diretto da Armando Pugliese, interpreta con grinta il medico protagonista che, scoperta la verità, si batte per farla emergere e porvi rimedio, chiudendo temporaneamente le terme, ma trova l’opposizione, tra i primi, di suo fratello sindaco e rappresentante dei maggiori azionisti delle terme, e poi degli organi di stampa che temono un danno all’economia locale. Nessuno dunque ascolta l’allarme del dottor Stockmann, tutti desiderano salvare la propria reputazione e continuare a procurarsi denaro con gli introiti dei turisti.
I ruoli si ribaltano tanto che Stockmann, da salvatore della città, viene visto poi come “nemico del popolo” quando annuncia che per risanare la situazione bisognerà ricorrere a forti sacrifici finanziari, altro tema attuale!
Isolato e minacciato, pur affermando che «l’uomo più forte del mondo è quello che è più solo», il dottore non desiste dal suo intento, sperando di istruire i giovani, affinché in futuro siano cittadini più consapevoli.
Il testo anticipa quindi molte tematiche attuali, quali il rispetto per l’ambiente e i conseguenti danni alle persone che vivono e lavorano in determinati luoghi contaminati, tanto che viene ambientato dall’adattamento di Edoardo Erba ai nostri giorni.
DOVE
& QUANDO
UN
NEMICO DEL POPOLO, di Henrik Ibsen. Adattamento di Edoardo Erba, con
Gianmarco Tognazzi, Bruno Armando. Regia
di Armando Pugliese. Dal 6 all’11 marzo, Teatro della Pergola di Firenze, dal 21 marzo al 1 aprile al teatro Carcano di
Milano e poi in tournée. Info: 02/55.18.13.77, www.teatrocarcano.com
Il lavoro in fabbrica, ma trattato da angolature differenti è il protagonista degli spettacoli Malapolvere di Laura Curino e Settimo di Serena Sinigaglia che parlano rispettivamente di Eternit di Casale Monferrato e della Pirelli di Settimo Torinese.
La Curino, esponente del teatro di narrazione, da anni si occupa con appassionanti monologhi del rapporto tra teatro e lavoro, per esempio con L’età dell’oro sulle attività degli orafi; Olivetti, il signore del cane nero, storie su Enrico Mattei. Ora in Malapolvere, ripreso il titolo dall’omonimo libro della giornalista Silvana Mossano, l’attrice ripercorre la storia di Casale dai primi insediamenti alla fondazione nel 1906 dell’Eternit, fabbrica di materiale per costruzione di amianto, fino al processo per disastro ambientale e sulla cancerogenicità dell’amianto, che si concluderà a Torino con la sentenza il 13 febbraio. Il tema, scottante e drammatico, è messo in scena dalla Curino con un originale escamotage: in 12 storie, ognuna con una musica differente, parlano i luoghi di Casale Monferrato, ricoperti dalla «cipria impalpabile della mala polvere che si insinua dovunque trasportata dal vento, dai mezzi, dalle persone, a causa della quale Casale è diventata una città avvelenata».
Spiega la Curino: «Gran parte della mia famiglia è originaria di Casale,
così ho sentito parlare della fabbrica fin da piccola, per me non è un
luogo esotico, conosco personalmente tutti i temi inerenti la cultura
industriale: la ricerca di lavoro, i cantieri vuoti, le testimonianze di
vite che chiedono di essere raccontate. Nel mio teatro, dalla valenza
civile, voglio che emergano le ingiustizie subite dagli operai: negli
anni Sessanta in America il collegamento tra amianto e tumori era già un
fatto conclamato. Eternit è solo uno dei casi in cui è presente il
dolo, la malignità del comportamento omicida finalizzato a produrre
benessere che poi invece ci fa ammalare! Ho voluto parlare di questa
storia che è metafora di molte altre.» Infatti sono in corso numerosi
processi su altri casi simili, su altre note aziende pubbliche e
private, ma esistono «antidoti, come le persone dell’Associazione
familiari bittime amianto di Casale, che sono coraggiose, sorridenti, ma
inesorabili nel loro aspettare giustizia!».
DOVE & QUANDO
MALAPOLVERE - VELENI E ANTIDOTI PER L'INVISIBILE, un progetto di Laura
Curino, Lucio Diana, Alessandro Bigatti, Elisa Zanino scritto e
interpretato da Laura Curino. Produzione Teatro stabile di Torino e
l’Associazione culturale Muse. Dal 31 gennaio al 12 febbraio al Teatro
Gobetti di Torino. Dal 22 al 26 febbraio al Teatro Duse di Genova. Info:
011/51.69.411, www.teatrostabiletorino.it
La vita quotidiana in fabbrica è protagonista di Settimo, dedicato alla trasformazione del Polo industriale Pirelli di Settimo Torinese in un nuovo stabilimento avveniristico. Da qui la necessità dell’azienda di ripercorrerne la storia intervistando operai, ingegneri, tecnici, sindacalisti, con la collaborazione della professoressa Roberta Garruccio, ricercatrice del dipartimento di Scienze della storia e della documentazione storica dell’Università di Milano. La regista Serena Sinigaglia ha studiato le oltre duemila pagine della ricerca per evidenziare alcuni temi ricorrenti: il sindacato, gli stranieri, le donne, gli operai anziani e i giovani.
Racconta la Sinigaglia: «Trasformare in uno spettacolo teatrale una serie di monologhi è stato un compito tanto difficile, quanto entusiasmante, una sfida: rispettando le parole degli intervistati ho attribuito teatralità al testo creando un conflitto tra giovani e vecchi, presente e passato, il tutto inserito in una tragica incognita di futuro, così che la storia acquistasse un significato universale». La Sinigaglia escogita una particolare trovata: immagina che un ventenne entri nella fabbrica, guidato da una storica impiegata, che gli mostra i vari reparti della fabbrica: «È una sorta di viaggio dantesco dove l’impiegata è Virgilio e il ragazzo Dante: in ogni reparto di produzione incontra un coro di operai che gli parlano della loro esperienza, poi si staccano alcune voci singole che raccontano la propria storia; emerge così che la fabbrica si sta trasformando senza dare spazio alle nuove leve per esprimersi e per crescere, infatti i lavoratori più giovani hanno almeno 30 anni».
Ma ora il polo di Settimo sta vivendo grandi speranze e aspettative per la nuova struttura, progettata da Renzo Piano «con migliorie per gli operai, con maggiori controlli di sicurezza, con un tetto fotovoltaico, reparti all’avanguardia, insomma un grande reinvestimento industriale. Inoltre dei 1.800 operai 1.500 hanno conservato il posto e per i 300 esuberi sono stati pensati diversi incentivi».
Dallo spettacolo emerge quindi una realtà positiva poiché «la situazione oggi è talmente grave che tutti si sentono minacciati dal fallimento del sistema tradizionale, mentre il trasferimento in una nuova fabbrica è considerato come passare dall’inferno al paradiso, per proseguire la metafora dantesca, con una maggior speranza di lavoro».
DOVE & QUANDO
SETTIMO. LA FABBRICA E IL LAVORO, drammaturgia e regia di Serena Sinigaglia. Assistenti alla drammaturgia Giorgio Finamore, Omar Nedjari. Con Ivan Alovisio, Giorgio Bongiovanni, Faustino Caroli, Andrea Collavino, Aram Kian, Franco Sangermano, Beatrice Schiros, Francesco Villano, Maurizio Zacchigna. Produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa in collaborazione con Fondazione Pirelli. Al Piccolo Teatro Studio Expo dal 7 al 19 febbraio 2012. Info: tel. 848/80.03.04, www.piccoloteatro.org