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domenica 20 aprile 2025
 
 

Telefonate, incontri: ricorda il cardinale Martini

20/09/2013  Le telefonate di Francesco dimostrano i cambiamenti che Jorge Mario Bergoglio ha portato nel modo di comunicare. Un'analisi di monsignor Roberto Busti, vescovo di Mantova e già responsabile della comunicazione sociale dell'arcidiocesi di Milano, portavoce del cardinale Carlo Maria Martini.

La notizia che il Papa in persona e senza intermediari ha sollevato il telefono per far giungere solidarietà e consolazione a una donna argentina vittima di violenza e di ingiustizia non mi ha sorpreso più di tanto. Papa Francesco è ormai noto per la sua prorompente umanità che ce lo fa sentire davvero fratello e padre, partecipe e comprensivo della condizione che ha sempre condiviso nella sua vita di religioso e di vescovo. I “fioretti” che vengono scoperti e raccontati, altro non sono che l’evidenza di una sensibilità nient’affatto forzata o teatrale, ma spontanea e sincera.

Mi stupisce però un’altra considerazione ‘nascosta’. Il Papa, come ben comprensibile, riceve migliaia di lettere al giorno. Se ha scelto di chiamare quella signora molto provata da un evento così pesante, vuol dire che i suoi collaboratori hanno imparato a lavorare bene e in sintonia con lui: questa è una bella notizia. Non è facile, infatti, per una persona i cui impegni sono addirittura sproporzionati alla forza e al tempo per affrontarli, rendersi conto di un bisogno urgente, ma spesso nascosto.

A un anno dalla pasqua eterna del cardinale Martini mi ritorna alla mente e al cuore la sua capacità di attenzione tempestiva ed estremamente riservata di prendere sulle spalle problemi e sofferenze personale della cui notizia giungeva a conoscenza in qualsiasi modo. Sembrerebbe bello poter mettere in luce qualcuno tra i ‘fioretti’ che hanno costellato la sua vita; sarebbe però, a mio avviso, una forzatura alla riservatezza dolce e tenace con la quale egli ha circondato i tanti gesti di attenzione e tenerezza verso molte persone, tra i primi i sacerdoti ammalati o in situazioni delicate. Al punto che il segretario doveva ascoltare risposte incredule e ironiche quando annunciava che il cardinale era davanti alla porta di casa.

Eppure proprio la sua profonda umanità, pure avvolta in un clima apparentemente troppo austero, è ciò che ha permesso alle più svariate personalità di sentirsi comprese e rappresentate da lui. Anche a Martini, soprattutto nei primi tempi, piaceva andare a piedi, la sera, a trovare qualcuno, ma poi non gli è stato più possibile, perché lo riconoscevano e accostavano tutti. Credo perciò, senza paura di smentite, che tra le pubblicazioni antiche o le riedizioni attuali, una sicuramente dovrà mancare: quella rimasta nei gesti di attenzione e dolcezza portati a termine con assoluta riservatezza, tenacemente rispettosa di ogni disagio che non ha bisogno di pubblicità.

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