(Foto Ansa: Maria Gabriella Carnieri Moscatelli con il presidente Sergio Mattarella in Quirinale il 13 maggio 2019)
Creare ponti fra Paesi, unire le forze e fare rete per combattere la violenza contro le donne in tutte le sue forme. E’ questo l’obiettivo del nuovo protocollo d’intesa fra l’Associazione nazionale Volontarie del Telefono Rosa e l’Ambasciata del Messico in Italia. L’accordo mira a sostenere e aiutare le donne messicane che risiedono in Italia e i loro figli, vittime di violenza, svolgendo attività di supporto sia da un punto di vista legale che psicologico. Il protocollo nasce per darer il via a una rete che permetta di identificare le donne che vengono in Ambasciata, o che vengono da essa identificate, per essere poi indirizzate ai servizi del Telefono Rosa.
«Siamo molto onorate di realizzare un progetto a favore delle donne con l’Ambasciata del Messico in Italia» ha detto la presidente del Telefono Rosa Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, «da oltre trent’anni combattiamo la violenza e aiutiamo le donne nel loro percorso di “rinascita”, ma sappiamo che per essere efficaci è necessario creare una rete funzionale e forte, che coinvolga diversi settori e ambienti sociali. “Più forti insieme”, questo è il nostro motto». Da parte sua l’ambasciatore del Messico, Carlos García de Alba, ha sottolineato l’importanza della collaborazione stretta fra settore pubblico e società civile nella lotta alla violenza di genere e ha ricordato la tradizione di protezione consolare del Messico rivolta alle persone più vulnerabili, come le donne e i minori.
Alla cerimonia per la firma del protocollo d’intesa sarà presente la testimonial del Telefono Rosa Natasha Slater, fondatrice dell’agenzia di pubbliche relazioni “Natasha Slater Studio”, attiva sostenitrice delle donne e dei loro diritti. Gli immigrati messicani residenti in Italia, secondo i dati Istati, al 31 dicembre 2019 sono quasi 4.800, dei quali più di 3.200 donne. Per la maggior parte vivono nel Lazio, seguito da Lombardia, Toscana, Veneto, Emilia Romagna.
Il Messico è uno tra i Paesi al mondo più rischiosi per la popolazione femminile, che conta una media di dieci femminicidi al giorno. Soltanto nei primi tre mesi del 2020 sono state uccise mille donne. Tantissime vengono fatte sparire nel nulla, poche denunciano gli abusi, anche perché raramente si arriva alla condanna di chi ha commesso violenza. Anche in Messico il lockdown per il Covid-19 ha aggravato in modo allarmante la situazione di fragilità delle donne, già vittime invisibili e silenziose della violenza domestica, tra le pareti di case trasformate per loro in prigioni.