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lunedì 07 ottobre 2024
 
 

Tema urgente, problemi inediti

05/11/2013  A 32 anni dalla "Familiaris Consortio" di Wojtyla, papa Francesco chiede una nuova riflessione sulla famiglia. Da sviluppare in due Sinodi, consultando la base della Chiesa.

Due sinodi, il primo straordinario e il secondo ordinario, sullo stesso argomento non si erano mai visti nella storia recente della Chiesa, cioè dal Vaticano II e da quando Paolo VI istituì il Sinodo dei vescovi. Già questo basta a dimostrare quanto papa Francesco tenga ad approfondire la questione della famiglia e le sfide che essa pone oggi alla Chiesa. Il primo si svolge l’anno prossimo dal 5 al 19 ottobre. L’altro si terrà nel 2015 sempre in ottobre. Il primo servirà a precisare lo “status questionis”, cioè a raccogliere testimonianze e proposte dei vescovi. La seconda assemblea dovrà indicare linee operative pastorali. Inedita è poi la scelta del metodo: una grande consultazione mondiale che trasforma il Sinodo dell’anno prossimo, quello straordinario, in una sorta di question time della Chiesa cattolica mondiale.

Non è la prima volta che la Santa Sede avvia consultazioni tra tutti i vescovi del mondo. Ma è la prima volta che viene fatta con il preciso intento di consultare anche la base della Chiesa. Segno che il papa non vuole decidere da solo e neppure solo insieme ai vescovi. Si tratta di una passaggio chiave del pontificato di Bergoglio, che allarga l’orizzonte sulla base del quale prendere le decisioni, spostandolo dalla collegialità ristretta al solo collegio episcopale, alla sinodalità, cioè all’apertura a ciò che dice tutto il popolo di Dio, che è Chiesa a pieno titolo. Su un tema dai risvolti complessi, sia per quanto riguarda la dottrina, sia per quanto riguarda le prassi pastorali, Bergoglio vuole vederci chiaro e andare calmo e con serenità. E allunga i tempi con una riflessione che prende più anni.  Il discernimento, cioè le decisioni, alla fine saranno le sue, ma adesso siamo nella fase in  cui il papa chiede aiuto. Per questo è bene che la Chiesa si attrezzi a rispondere alle domande del questionario con impegno e responsabilità. La decisione nasce da una riflessione, che è ben illustrata nell’introduzione al questionario dove si parla di “tema urgente” e “problematiche inedite”. L’ultimo documento sulla famiglia e le sfide pastorali che attorno ad essa si giocano risale a 32 anni fa, un tempo infinito visto la velocità con cui molte cose sono cambiate nel mondo, in modo complesso, cioè non univoco. Non ci sono solo le coppie di fatto e i matrimoni gay, ma anche la poligamia, i matrimoni combinati con prezzo di acquisto della donna, magari rubricato sotto la questione della dote. Vi sono sfide culturali, ma anche geopolitiche. Poi c’è l’ampio dibattito sulle questioni morali, che intreccia soprattutto il problema degli anticoncezionali e dei metodi naturali. Il questionario non si sottrae alla questione e chiede  se i cristiani accettano la dottrina morale dell’Humanae vitae. Ci si domanda se si arriverà a cambiare la dottrina. La discussione nella Chiesa, anche tra i teologi, è ampia e molto articolata. E sicuramente entrerà nel dibattito dei due Sinodi.

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