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lunedì 17 marzo 2025
 
Più forti di ogni barriera
 

Tennis, campioni sulla sedia a rotelle

06/12/2017  A Loughborough, l’università britannica più famosa per lo sport, dove si sono laureati Paula Ratcliffe e Sebastian Coe, si è svolta la finale del “Masters”, il torneo, dove competono gli otto nomi maschili e femminili più famosi a livello mondiale del tennis su sedia a rotelle e i sei in cima alle classifiche per il doppio

La stessa potenza e agilità dei campioni Pete Sampras e Roger Federer e delle maghe del tennis Serena Williams e Martina Navratilova ma le gambe non ci sono più. Il tennis su sedia a rotelle si è fatto notare per la prima volta nel 1976, grazie al campione Brad Alan Parks, sciatore famoso, rimasto paralizzato dopo un incidente, che ha deciso di rifarsi con racchetta e pallina. Oggi lo sport comprende oltre 150 tornei in 41 paesi e viene giocato in quasi 100 e, se non ha la fama e i soldi del tennis per chi può contare sulle sue gambe, ha tutta la dignità di una disciplina paralimpica che si è fatta notare sia a Seul che a Barcellona.

A Loughborough, l’università britannica più famosa per lo sport, dove si sono laureati Paula Ratcliffe e Sebastian Coe, si svolge oggi, domenica 3 dicembre, la finale del “Masters”, il torneo, dove competono gli otto nomi maschili e femminili più famosi a livello mondiale del tennis su sedia a rotelle e i sei in cima alle classifiche per il doppio.

Organizzato dalla “Federazione Internazionale del Tennis” questo campionato coinvolge 22 tra i tennisti disabili in cima alle classifiche dello sport provenienti da 11 paesi diversi. Insomma è la finale mondiale del tennis in carrozzina, sport dove, sui campi, palline e racchette sfrecciano con la stessa velocità di sempre ma la palla può rimbalzare fino due volte, anziché una, e la seconda fuori campo.

I favoriti per la finale, al Dan Maskell centre, sono il britannico ventiseienne britannico Gordon Reid, che ha perso l’uso delle gambe a tredici anni, e il suo compagno di squadra ventenne Alfie Hewett già vincitore di un argento a Wimbledon. Tra le donne sta andando forte la giapponese Yui Kamiji, che ha già vinto lo stesso campionato nel 2013, ed è la prima giocatrice nel mondo e l’olandese Marjolein Buis. La campionessa britannica è Lucy Shuker, trentasette anni, rimasta paralizzata, dopo un incidente in motocicletta, nel 2001. Nel doppio si è distinto il numero quattro al mondo, il trentunenne sudafricano Lucas Sithole.

Quest’anno la Federazione Internazionale di tennis ha deciso di coinvolgere anche le scuole locali nel campionato e otto allievi della scuola cattolica elementare di “Sacred Heart” sono stati allenati come raccattapalle in tre sessioni partecipando in tutte e cinque le giornate del campionato. Un programma di giochi è disponibile per le famiglie che hanno comprato i biglietti per il torneo e i bambini possono usare gonfiabili per controllare la velocità delle palline che colpiscono e cimentarsi, per la prima volta, con il gioco del tennis. “E’ stato molto interessante lavorare come raccattapalle”, spiega Luca Webb, allievo di “Sacred Heart”, dieci anni, “Ho potuto rendermi conto che questi atleti, pur disabili, hanno la stessa forza e le stesse capacità dei tennisti che possono contare anche sulle loro gambe”.

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