Sono oltre un milione di euro i fondi raccolti durante l'Ostensione della Sindone svoltasi a Torino dal 19 aprile al 24 giugno. «Li abbiamo donati al Santo Padre – spiega l'arcivescovo monsignor Cesare Nosiglia – ma Francesco (che ha visitato il capoluogo piemontese domenica 21 e lunedì 22 giugno, ndr) ha voluto che questi soldi restassero alla nostra Diocesi per costruire una grande opera di carità. Presto ci metteremo al lavoro: a Torino le povertà sono innumerevoli. Serve un cammino di condivisione con Caritas, Migrantes, Pastorale della Salute e dei Giovani per capire quale sia la destinazione migliore». La notizia, diffusa dai media, ha generato un effetto a cascata: «in questi giorni stiamo continuando a ricevere assegni, dunque la cifra è destinata a crescere, anche sensibilmente», aggiunge l'Arcivescovo.
Si chiude un evento straordinario (indetto in concomitanza con il bicentenerario della nascita di san Giovanni Bosco), che per 67 giorni ha richiamato a Torino pellegrini da ogni angolo del pianeta. I visitatori “ufficiali” (cioè quelli che hanno percorso per intero il tragitto di avvicinamento al Telo) sono 1.800.000, ma considerando anche le delegazioni, le autorità e i fedeli presenti alle celebrazioni in Cattedrale, si stima che oltre 2 milioni di persone si siano accostate al Sacro Lino in questi mesi. Tra loro cattolici, ortodossi, cristiani di chiese riformate, musulmani e non credenti. Italia a parte, sono Francia, Polonia e Spagna i Paesi più rappresentati. Gli ospiti più lontani sono arrivati da Palau (stato insulare nell'Oceano Pacifico, 500 chilometri a Est delle Filippine).
Fondamentale l'apporto dei 4.662 volontari (un numero andato oltre ogni aspettativa) che con attenzione e dolcezza hanno assistito e accompagnato i pellegrini, a cominciare dai più “fragili” (i malati e i disabili). L'evento è stato seguito da giornalisti di 700 testate (il 30% dei quali provenienti dall'estero).
«E' stata un'ostensione tra le più partecipate, vissuta dai pellegrini con straordinaria intensità umana e spirituale», ha sottolineato monsignor Nosiglia durante la conferenza stampa conclusiva. Più ancora che i numeri, parlano «le innumerevoli testimonianze delle persone che, arrivando a Torino, hanno percepito un clima speciale e si sono sentite abbracciate: vescovi, capi religiosi, leader politici e autorità, insieme a tantissima gente del popolo». Una voce su tutte le altre: quella del Santo Padre che ha espressamente affermato di «essersi sentito a casa». «La città ha saputo fare rete – ha aggiunte Elide Tisi, vicesindaco di Torino e presidente del Comitato Organizzatore dell'Ostensione – mobilitandosi in tutte le sue componenti, e mettendo in campo, accanto alle competenze, un incredibile entusiasmo».