Uno spazio espositivo di oltre duemila metri quadrati, tre musei (archeologico, multimediale e storico), un bacino potenziale di 5 milioni di visitatori all’anno e un costo complessivo di 4 milioni e mezzo di euro.
Sono i numeri del Terra Sancta Museum, un progetto internazionale che attraverso l’esposizione di reperti archeologici, opere artistiche di straordinaria importanza e un percorso storico-archeologico nei luoghi in cui visse e morì Gesù vuole illustrare le radici del Cristianesimo e far toccare da vicino la sconvolgente verità di un Dio che duemila anni fa si è incarnato e ha camminato tra le strade della Palestina predicando la salvezza e operando prodigi e miracoli. Voluto dalla Custodia di Terra Santa, il progetto è stato presentato martedì a Milano, prima tappa di un tour che varcherà i confini nazionali per illustrare le ragioni che hanno spinto i frati francescani della Custodia a sostenere e promuovere il progetto di un grande museo – il primo e unico al mondo – della Cristianità.
«Noi», spiega padre Renato Beretta, Visitatore generale della Custodia, «proseguendo l’intuizione di Francesco e su mandato della Chiesa siamo chiamati a custodire i luoghi della Redenzione.
Il fondamento di questo progetto è che non vogliamo tenere per noi il grande tesoro artistico e culturale che nel corso dei secoli è stato donato da ogni parte del mondo per rendere più belli i luoghi santi. La filosofia di San Francesco, in fondo, è proprio questa: tutto ciò che il Signore Dio ti dona è tuo ma quando trovi uno più povero di te lo dividi. Il mondo, soprattutto oggi nel bel mezzo di una crisi economica così pesante, ha bisogno di bellezza e di fraternità. Il museo, da questo punto di vista, è un dono all’umanità».
Per la progettazione ci sono voluti due anni e mezzo, i lavori dovranno essere ultimati entro il 2015 con l’apertura al pubblico dell’intero percorso. Ora si apre la fase più difficile: reperire i fondi. Un compito cui spetta all’Ats Pro Terra Sancta, la Ong che supporta la Custodia con sede a Gerusalemme, Roma e Milano. «L’impresa è ardua ma possibile», spiega Tommaso Saltini, «la Custodia ha già messo a disposizione un milione di euro, ne servono poco più di tre ma contiamo di farcela». L’obiettivo, in ogni caso, è quello di allestire un museo non per specialisti ma in grado di parlare al grande pubblico ed evidenziare l’identità cristiana di Gerusalemme che da secoli, non sempre pacificamente, convive con l’anima ebraica e con quella musulmana in una città crocevia delle tre grandi religioni monoteiste.
«Il Terra Sancta Museum», ha spiegato Fra’ Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa,
«vuole ripercorrere le radici del cristianesimo e di questa terra,
perché questo paese ha una storia in cui la presenza cristiana è
evidente, come quella ebraica e islamica, ma ha bisogno di essere
mostrata e fatta conoscere meglio, in maniera organica. I cristiani pur
essendo una piccola minoranza sono sempre stati e sono ancora oggi una
presenza culturalmente molto vivace e ricca, che ha contribuito in
maniera enorme a costruire relazioni, non soltanto con la popolazione
locale, ma anche con le tante società nel mondo. Questa realtà è giusto
che oggi venga e conosciuta e divulgata».
Il percorso – Il Convento della Flagellazione ospiterà il Museo Archeologico e il Museo Multimediale;
si trova all'inizio della Via dolorosa che porta al Santo Sepolcro.
Attualmente è sede del museo archeologico dello Studium Biblicum
Franciscanum, attivo dal 1902. Questo museo sarà allestito in un sito di
grande rilevanza perché qui, secondo diverse ipotesi suffragate dagli
scavi, sorgeva l'antica Fortezza Antonia, il luogo della condanna a
morte di Gesù. Alcune pavimentazioni, murature e antiche cisterne ne
documentano l’antichità. Il Museo multimediale troverà spazio sempre
all’interno dello stesso Convento, nello spazioso Lapidarium
dello Studium Biblicum. Si calcola che oltre un milione di pellegrini
ogni anno inizino da questo cortile il percorso che conduce al Santo
Sepolcro ripercorrendo in preghiera la Via Crucis.
Il Convento di San Salvatore è la sede attuale di tutte le
attività della Custodia di Terra Santa. Si trova nei pressi di Porta
Nuova, il punto di ingresso del quartiere cristiano, quindi luogo di
passaggio di molti pellegrini. In questo luogo sarà allestito il
Museo Storico, dedicato al tema della Custodia e al ruolo svolto dai
frati, che racconta, in modo divulgativo, la presenza dei francescani in
queste terre, partendo dal viaggio di San Francesco avvenuto all’inizio
del secolo XIII per incontrare il Sultano.
Il patrimonio artistico della Custodia è sterminato ed è composto da
sculture, dipinti, oreficeria (calici e candelabri), codici miniati del
1400 e 1500, rari vasi da farmacia, armature, corredi, paramenti
liturgici e preziosi documenti d’archivio. Gran parte di questo
materiale è stato donato nel corso dei secoli dai sovrani europei.
Scopo del museo, inoltre, è raccontare la storia dei francescani e il
ruolo che svolgono da ottocento anni: custodire i luoghi santi,
accogliere i pellegrini e curare la comunità residente.
E' possibile seguire l'evoluzione dei lavori del Museo e avere informazioni su eventuali donazioni sul sito www.terrasanctamuseum.org