logo san paolo
venerdì 02 giugno 2023
 
Terrorismo internazionale
 

Terrorismo, tremila europei partiti per combattere a fianco dell'Isis

26/09/2014  L'allarme arriva dal Coordinatore europeo contro il terrorismo, Gilles De Kerchove: sono cosiddetti "foreign fighters" che partono per combattere in Iraq e Siria a fianco degli jihadisti dell'Isis. Tra loro anche una quarantina di combattenti italiani.

L'allarme viene dal Coordinatore europeo contro il terrorismo, Gilles De Kerchove, e non lascia per nulla tranquilli.  Secondo il funzionario ed esperto belga, sarebbe salito a «circa tremila il numero di combattenti europei in Siria ed Iraq», i cosiddetti foreign fighters che partono per combattere a fianco degli jihadisti dell'Isis, e che portrebbero essere molto difficile da identificare in quanto terroristi al loro rientro nei loro Paesi. «Il flusso di questi combattenti al servizio dei fanatici islamici  è enorme e non è mai stato così grande prima». E per questo De Kerchove ritiene «pressoché inevitabile un attacco terroristico anche in Europa su larga scala, e potrebbe giò essere troppo tardi per porvi rimedio e impedirlo».

E tra loro cresce il fenomeno delle donne, che in Belgio sono il 18% di chi parte per la jihad, precisa Gilles De Kerchove in una audizione davanti alla commissione esteri dell'Europarlamento a Bruxelles. Parla di «oltre tremila persone», e sottolinea che è solo una stima. Quello che è certo è che l'Isis ed il Califfato autoproclamato sono «una minaccia enorme per tutto il mondo», non solo per i paesi vicini come Libano, Giordania, Arabia Saudita e Turchia ma anche per i paesi del nordafrica. Il flusso, spiega De Kerchove, è alimentato non solo da motivazioni ideologiche ma anche dalla «frustrazione» per la percezione dell'anti-islamismo che si sta diffondendo in Europa e dalla retorica del guerriero che fa presa sui più giovani. «Molti - spiega - sono ragazzi delusi, emarginati, che hanno bisogno della suspense del conflitto armato». I paesi «più preoccupati» sono quelli da cui il flusso delle partenze è più grande: Belgio, Francia, Olanda, Germania, Gran Bretagna, Danimarca e Svezia. Ma, aggiunge, «alcuni vengono anche da Spagna, Italia e Austria».

Per il nostro paese le stime di polizia ed intelligence indicano in una quarantina i combattenti 'italianì. Si tratta di persone passate per il Paese, immigrati di seconda generazione, ma anche italiani convertiti. Quella dell'Isis, indicano i diplomatici europei del Seae che partecipano all'audizione, «non sarà una minaccia che sparirà in breve tempo». Anche perchè il gruppo terroristico ha sviluppato una capacità di autofinanziarsi pari a «due milioni di dollari al giorno grazie ai traffici illeciti sul petrolio» che, secondo quanto emerge nel confronto con i parlamentari, «sono alimentati anche dall'Europa». E questa capacità logistica, ha ricordato Coordinatore europeo contro il terrorismo, ha un ulteriore risvolto: «quello di alimentare la concorrenza con Al Qaeda, che potrebbe reagire con un attacco. Per combattere l'Isis servirà quindi una strategia di lungo termine».

Multimedia
#notinmyname: siamo musulmani, non siamo l'ISIS
Correlati
I vostri commenti
7

Stai visualizzando  dei 7 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo