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sabato 12 ottobre 2024
 
INTERVISTA
 

"Terroristi sui barconi? Improbabile"

20/05/2015  Parla il generale Leonardo Tricarico, esperto di sicurezza e questioni militari: "La vicenda del presunto terrorista marocchino arrestato presso Milano non dimostra un legame fra terrorismo e migranti". Perché i terroristi, aggiunge, arrivano in aereo: "Sono i dati dei check-in che dobbiamo tenere sotto controllo"

“Checché ne dicano le aquile che stanno strillando a più non posso, affermare che l'arrivo dei barconi dei migranti in Italia comporti il rischio sistematico di importare il terrorismo è falso. La vicenda, tutta da chiarire, del marocchino arrestato vicino a Milano non dimostra un bel niente”. Sono drastiche le parole del generale Leonardo Tricarico, uno dei maggiori esperti italiani di questioni militari e di sicurezza. Già Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica, comandante delle forze aeree italiane durante la guerra in Serbia e Kosovo, Tricarico è stato fra l'altro consigliere militare a Palazzo Chigi con i governi D'Alema, Amato e Berlusconi. Si è occupato di sicurezza dei trasporti e delle infrastrutture e oggi presiede la Fondazione Icsa, un centro di analisi sui temi della sicurezza, della difesa e dell'intelligence.
Generale, eppure Touil Abdelmajid, 22 anni, ritenuto responsabile della pianificazione e dell'esecuzione materiale dell'attentato al Bardo di Tunisi del 18 marzo scorso, fu identificato nel febbraio 2015 a Porto Empedocle dopo essere arrivato con un barcone con altre 90 persone.
“Aspettiamo di conoscere l'esito delle indagini, ma quando questa persona si è imbarcata  è da dimostrare che fosse organica ad un gruppo terrorista.  Verosimilmente si tratta invece di una persona  che per motivi suoi è approdata sulle coste dell'Europa.  Non stiamo parlando di un terrorista partito dalla Libia per venire  a  colpire l'Italia”.
Ma una ipotesi del genere si può davvero escludere?
“Guardi, riterrei davvero una bizzarria la presenza su un barcone di disperati  di un terrorista che voglia colpire degli obiettivi in Italia, in Europa  o in qualunque altro Paese. E' molto più facile che un terrorista prenda un aeroplano. D'altra parte, se andiamo a vedere il vissuto dei terroristi ci rendiamo conto  che non hanno preso i barconi”.
Esclude quindi un collegamento fra il popolo dei barconi e il terrorismo?
“Vedo un solo collegamente fra il terrorismo  e il fenomemo migratorio. Il rischio è che questi uomini in fuga dalle guerre e dalla miseria possano andare a ingrossare le fila di quelle moltitudini di disperati tra i quali il terrorismo trova il suo brodo di cultura. Ma si tratta di un pericolo indiretto”.
Quindi dovremmo preoccuparci di più di chi viaggia in aereo e non sui barconi? “Sì. Perciò sarebbe importante rendere finalmente operativo in Europa il Pnr (Passenger name record), cioè la raccolta dei dati di tutti i passeggeri dei voli aerei. Ma ci sono rallentamenti e resistenze in nome del diritto alla privacy”.
Questo arresto comunque dimostra che le nostre forze dell'ordine tengono alta la guardia?
 
“Certo. Oggi la cosa più importante è che un presunto terrorista è stato arrestato. Questo dimostra che la nostra intelligence e le nostre forze dell'ordine stanno  facendo un lavoro straordinario. Non mi stancherò mai di ripeterlo”.        

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