Il testo approvato la sera del 25 maggio introduce
un serie di elementi da lungo attesi dal mondo del volontariato.
Innanzitutto definisce cos’è il Terzo
settore: «Per Terzo settore»,
recita il testo, «si intende il complesso degli enti privati costituiti per il perseguimento di
finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale che, in
attuazione del principio di sussidiarietà
promuovono e realizzano attività di interesse generale mediante forme di azione
volontarie e gratuite o di mutualità o di produzione e scambio di beni e
servizi».
Lo stesso articolo precisa che «con il
termine "utilità sociale" si
intende ciò che fa bene alla comunità,
crea solidarietà, costruisce comunità mediante forme di azione volontaria e gratuita».
Infine «non fanno parte del Terzo settore le formazioni, le
associazioni politiche, i sindacati, le
associazioni
professionali di categoria economica. Le
fondazioni bancarie,
pur perseguendo la finalità degli altri
enti del Terzo settore».
Vengono istituiti il Registro nazionale del Terzo
Settore con le relative modalità di iscrizione (obbligatoria per numerose categorie di
enti), il Consiglio nazionale del terzo
settore (quest’ultimo prende il posto dell’Osservatorio del volontariato e dell’Associazionismo
di promozione sociale), i Centri di servizio per il volontariato (anche regionali e sovra regionali) gestiti
dalle organizzazioni di volontariato e del terzo settore.
Sono introdotte
modifiche per l’accesso al 5 per mille: vi potranno accedere solo gli enti
riconosciuti come terzo settore e vengono semplificate le procedure, agevolando
anche le donazioni.
Viene
istituito, presso il ministero del Lavoro e delle politiche sociali, un Fondo
per il terzo settore: le risorse sono destinate ad attività di interesse generale promosse da organizzazioni di
volontariato, associazioni di promozione sociale e fondazioni. La dotazione è
di 17,3 milioni di euro nel 2016 e di 20 milioni di euro a decorrere dal 2017.
Viene
istituita la Fondazione Italia sociale: di diritto privato, ma con finalità
pubbliche e con il compito di sostenere, attrarre e organizzare iniziative filantropiche e
strumenti innovativi di finanza sociale. Per il 2016 alla Fondazione è
assegnata una
dotazione iniziale di un milione di euro.
Viene ridisegnata l’impresa
sociale come « organizzazione privata che svolge
attività d’impresa per le finalità di cui all’articolo 1, che destina i propri
utili prioritariamente al conseguimento dell’oggetto sociale ma può remunerare
il capitale investito nella misura pari a quanto oggi in vigore per le
cooperative a mutualità prevalente, adotta modalità di gestione responsabili e
trasparenti, favorisce il più ampio coinvolgimento dei dipendenti, degli utenti
e di tutti i soggetti interessati alle sue attività. I settori di attività
delle imprese sociali dovranno essere comprese nelle attività di interesse
generale che saranno stabilite con un decreto del Presidente del Consiglio. Si
prevede inoltre l’aumento delle categorie di lavoratori svantaggiati che
dovrebbero comprendere anche le nuove forme di esclusione».
Tra le novità, infine,
viene riconosciuto il servizio civile universale aperto anche ai cittadini
stranieri regolarmente residenti. Previsto uno status giuridico specifico per
i volontari in servizio civile. I progetti dovranno essere accreditati e possono avere durata variabile tra otto mesi e un
anno. Il servizio civile potrà essere svolto anche in parte all'estero in uno
degli Stati membri dell’Unione europea o, per iniziative riconducibili alla
promozione della pace e della nonviolenza e alla cooperazione allo sviluppo,
anche nei Paesi extra europei.