La pandemia del Coronavirus ha generato in tantissime persone ansia, sofferenza, paura, depresisone, senso di precarietà e di incertezzza. Eppure, dopo il lungo lockdown per arginare il virus, gli italiani si sono riscoperti anche più generosi e solidali, pronti ad aiutare il prossimo, a fare qualcosa per gli altri. Questo, forse, è uno dei pochi aspetti positivi di un grande cambiamento che il Covid-19 ha prodotto sul nostro stile di vita e sulla nostra mentalità. A dimostrarlo è l’ultima ricerca ““Gli italiani e la solidarietà dopo il Coronavirus” diffusa in occasione della Giornata internazionale del Lascito solidale, che si celebra il 13 settembre. Lo studio è stato condotto nell’utlima settimana di giugno 2020 da Walden Lab per il Comitato Testamento solidale, di cui fanno parte ventidue organizzazioni non profit e ha coinvolto un campione di mille casi rappresentantivi dei circa 40 milioni di italiani di età compresa tra 25 e 75 anni.
Dai dati dell’indagine emerge che tra gli over 50 due su dieci hanno compiuto, o sono propensi a compiere, un lascito solidale a favore di un’organizzazione e che l’11% ha pensato di fare un lascito a seguito dell’emergenza Covid-19. Rispetto al 2018, si registra un incremento dell’8%: in qualche modo la pandemia ha modificato le nostre prospettive e il nostro sguardo verso il mondo che ci circonda e verso gli altri. La tragedia del virus, insomma, ha causato gravi problemi economici e allargato le sacche di povertà, ma sembra che non abbia reso gli italiani più egoisti e individualisti. I nostri connazionali si dimostrano spaventati, preoccupati, certo, ma non chiusi in se stessi e rassegnati: un italiano si tre ritiene infatti che oggi le persone siano diventate più sensibili alle difficoltà degli altri.
Sempre secondo la ricerca, più di 6 italiani su 10 dichiarano di essere stati almeno una volta nella vita donatori o sostenitori di cause benefiche; nel corso del 2019 il 21% ha donato a una organizzazione non profit per una causa solidale, mentre nel primo semestre del 2020 la percentuale raggiunge il 28%, con un incremento di ben 7 punti. In maggior parte si tratta, ovviamente, di donazioni in favore di progetti e cause legati all’emergenza sanitaria: i tre quarti dei donatori dichiarano infatti di avere donato per sostenere la Protezione Civile ed altri enti impegnati nella risposta all’epidemia.
Un’altra buona notizia che emerge dallo studio è che il lascito o testamento solidale non è più uno sconosciuto: il 72% della popolazione italiana fra 25 e 75 anni dichiara di essere cosciente di cosa si tratta. A risultare particolarmente consapevoli e sensibili nei confronti del testamento solidale sono gli over 50. In questa fascia di popolazione la tendenza a fare un lascito registra una crescita molto evidente rispetto agli anni passati: l’80% del 2020 contro il 58% del 2018 e il 55% del 2016. Un segmento di popolazione- cosidetta “silver”, ‘d’argento - che acquista sempre più dimestichezza con il Web e che usa preferibilmente Internet per ricevere informazioni, farsi un’idea e contattare le associazioni.
Si dona, soprattutto, ad organizzazioni che si ritengono meritevoli di fiducia e, a seguire, anche ad enti che perseguono cause che stanno a cuore sono condivise. In generale, dopo il periodo del lockdown, il Terzo settore viene percepito come un’àncora di salvezza. Gli italiani intervistati dimostrano di fidarsi di meno delle banche - 71 italiani su 100 pensano che gli istituti bancari potrebbero fare molto per rendere migliore il nostro Paese - e anche dell’Unione europea (il 31% pensa che stia dando il suo contributo ma il 76% ritiene che potrebbe fare di più). Mentre 65 italiani su 100 pensano che le organizzazioni del non profit abbiano fatto e stiano facendo molto e che il ruolo del Terzo settore nella gestione dell’emergenza sanitaria sia stato e continui a essere determinante.
«L’emergenza Coronavirus ha reso gli ambiti dei nostri interventi ancora più critici», afferma Rossano Bartoli, portavoce del Comitato Testamento solidale e presidente della Lega del Filo d’Oro, «e il sostegno che le organizzazioni non profit possono dare a tante cause sociali dal contrasto della povertà alla lotta alla fame, dalla cura delle persone con malattie degenerative e disabilità, alla ricerca scientifica, dalla salvaguardia dell’ambiente alla difesa dei diritti umani è oggi ancora più decisivo. Predisporre un testamento solidale è una scelta di cui tante persone parlano apertamente con i propri familiari, non è necessario disporre di grandi patrimoni e si può valutare di destinare ad un’organizzazione non profit anche una piccola somma per aiutare gli altri». Per informazioni: www.testamentosolidale.org.