Più di 4 italiani su 10 pensano che nell’ultimo decennio il mondo sia diventato un posto peggiore in cui vivere, e lo stesso vale per l’Italia. In cima alle preoccupazioni c’è il cambiamento climatico (86%), seguito da guerre (84%) e pandemie globali (83%). Gli italiani sono preoccupati anche dall’esaurirsi delle risorse naturali (78%) e dalla crescita delle diseguaglianze tra Paesi ricchi e poveri (76%).
Ma esiste una parte di mondo che, nella percezione dei nostri connazionali, è meritevole di fiducia e sinonimo di speranza per il futuro: è il Terzo settore. Per quasi due terzi degli intervistati le organizzazioni non profit sono concretamente impegnate nella costruzione di una società più giusta. Cosa serve per rendere migliore il mondo? Per l’88% degli italiani serve il rispetto delle leggi e delle regole, seguito dall’impegno nel far bene il proprio lavoro (84%) e dall’impegno ambientale (82%), sociale (80%) e culturale (78%) intesi come forme di volontariato. Serve tanto la solidarietà: sostenere una buona causa tramite il lascito solidale (69%) o una generica donazione in denaro (66%).
Sono i dati emersi dall’indagine "La percezione dei cambiamenti degli ultimi 10 anni e l’orientamento verso le donazioni e i lasciti solidali" realizzata da Walden Lab-Eumetra per il Comitato Testamento Solidale – che quest’anno compie dieci anni – presentata a Roma lo scorso 12 settembre (in occasione della Giornata internazionale del lascito solidale, che si è celebrata il 13 settembre).
Quasi 3 italiani su 10 (28%) hanno fatto una donazione a un ente non profit tra gennaio e maggio del 2023, con una flessione di 10 punti rispetto al 2022 (quando probabilmente avevano inciso gli appelli per l’Ucraina) ma in linea con i dati 2020-2021. Il 21% del campione degli over 50, ovvero 5,5 milioni di italiani, hanno già previsto un lascito solidale o sono orientati a farlo. Numeri più bassi rispetto ad altri Paesi del mondo, ma tuttavia i dati parlano di una crescente consapevolezza sul testamento solidale. Come ricorda Flavia Fiocchi, consigliere nazionale del Notariato con delega al Notariato per il sociale, «il lascito solidale è uno strumento alla portata di tutti grazie al quale è possibile lasciare una traccia di sé nel futuro, sostenendo i progetti in cui si crede e che definiscono la propria identità. È un gesto semplice e non vincolante, che può essere ripensato, modificato in qualsiasi momento, senza che vengano in alcun modo lesi i diritti legittimi dei propri cari e familiari». Per informazioni: www.testamentosolidale.org
(Nella foto, i relatori del convegno a Roma per la presentazione della ricerca)