In tempi difficili, segnati da gravi emergenze e situazioni di profonda vulnerabilità, dalla pandemia e dalla conseguente crisi economica, le organizzazioni del Terzo settore hanno rappresentato - e continua a rappresentare - un punto di riferimento, un’àncora alla quale aggrapparsi, con la loro capacità di individuare i bisogni delle famiglie e della gente, di dare risposte concrete e colmare gli spazi spesso lasciati vuoti dalle istituzioni. La forza del Terzo settore, risorsa preziosa della nostra società, è stata riconosciuta anche dal Piano di azione per l’economia sociale dell’Unione europea. Sostiene il Piano: "Ogni giorno quasi 2,8 milioni di entità dell'economia sociale in Europa offrono soluzioni concrete e innovative alle sfide cruciali che stiamo affrontando. Esse creano e mantengono impieghi di qualità, contribuiscono all'inclusione sociale e nel mercato del lavoro dei gruppi svantaggiati e all'eguaglianza di opportunità per tutti, perseguono uno sviluppo economico e industriale sostenibile, promuovono la partecipazione attiva dei cittadini in seno alle nostre società, svolgono un ruolo rilevante nei sistemi di welfare europei e rivitalizzano le aeree rurali e spopolate". In Italia, i donatori dimostrano di riporre grande fiducia negli Enti non profit. Secondo l’ultimo Rapporto annuale "Noi doniamo", curato dall’Istituto Italiano della Donazione, nel 2020 un italiano su tre ha fatto almeno una donazione per l’emergenza Covid, sebbene solo la metà di questi abbia l’abitudine a donare in maniera continuativa.
Nel nostro Paese nel 2013 è nato il Comitato Testamento solidale, composto da 26 organizzazioni non profit, con l’obiettivo di diffondere la cultura del lascito solidale e la consapevolezza dell'importanza di inserirlo nelle loro ultime volontà. Il 13 settembre, Giornata internazionale del lascito solidale, il Comitato ha organizzato un evento a Roma dal titolo "Guardare oltre", per fare il punto sullo stato della solidarietà in Italia, anche a partire dalla nuova ricerca Walden Lab "Futuro, benessere, solidarietà, lasciti solidali. Come sono cambiati gli orientamenti degli italiani dopo due anni segnati da pandemia e guerra". Per raccontare il mondo del Terzo settore, il Comitato ha promosso un instant book, Lasciare traccia: una raccolta di informazioni, riflessioni e testimonianze delle organizzazioni che mettono in luce l’importanza del Terzo settore come attore fondamentale e insostituibile per rispondere alle urgenze crescenti della società. Storie e voci di persone, coppie, famiglie che hanno scelto di sostenere un ente non profit, con molta semplicità, come parte della loro vita quotidiana e ordinaria.
Persone come Dario, nato nel 1925 a Pescina, un paese in provincia dell'Aquila, che ha deciso di devolvere una quota del proprio patrimonio alla Fondazione Mission Bambini, attraverso un lascito solidale, mettendo al primo posto gli altri, i più vulnerabili, i bambini in difficoltà. Come Genoveffa, che ha più di ottant'anni, a Livorno ha passato la vita a insegnare ai ragazzi, ha scelto di sostenere l'Ail dopo che a sua sorella è sata diagnosticata la leucemia. E dice: «Ho sempre pensato che vivere per sé stessi non abbia senso. Condividere è una gioia enorme, molto più grande del ricevere». Persone come Marcello e Laura, che hanno destinato una parte importante del proprio patrimonio a sostegno di un progetto di cooperazione e sviluppo in India e all'organizzazione Operation Smile.
«Nonostante il periodo buio che stiamo vivendo, non dobbiamo abbandonare l’idea di poter fare della nostra vita qualcosa di straordinario», afferma Rossano Bartoli, portavoce del Comitato e presidente della Lega del Filo d’oro. «Non dobbiamo smettere di pensare che anche un piccolo gesto possa fare la differenza. In tutti questi anni di impegno ho visto tanti volti, conosciuto tante storie, tanta umanità che ha scelto di continuare ad esserci e di lasciare una traccia benefica. Non si tratta soltanto di un’eredità materiale, ma anche morale, un solco per chi resta, un esempio nobilissimo di solidarietà verso le generazioni future».