Il Papa targato Sorrentino è tornato. Alla Mostra di Venezia, fuori concorso, sono stati presentati il secondo e il settimo episodio di The New Pope, la nuova stagione di The Young Pope. Difficile quindi esprimersi, il materiale è ancora limitato. Ma proviamo a raccontare quello che abbiamo visto.
Alla fine di The Young Pope, Belardo (ovvero Pio XIII) aveva un malore, e finiva in coma. Oggi il cardinale Voiello (Silvio Orlando) deve trovare una soluzione. Con una delegazione si reca, in Inghilterra, dal cardinale Sir John Brannox (interpretato da John Malkovich). L’uomo è un moderato, e potrebbe essere un ottimo successore di Pio XIII. L’obiettivo è convincere Brannox ad abbandonare la sua tenuta, e venire a Roma, per essere eletto con una larga maggioranza.
Lo stacco tra le due puntate è forte, e di sicuro ci saranno molte sorprese nel mezzo. Ma da quel poco che è emerso, sembra che Sorrentino abbia abbandonato l’eccesso per cercare un nuovo equilibrio. Non ci sono più tracce di quella volontà di provocare a tutti i costi. Solo nella sigla della settima parte si vede il Papa camminare in costume sulla spiaggia, mentre molte ragazze lo guardano estasiate.
Sembra che qui Paolo Sorrentino metta da parte i virtuosismi che spesso lo caratterizzano, e si concentri sulla fragilità dell’animo umano. Brannox non sa se accettare l’incarico, non sa se è l’uomo giusto. Vorrebbe una Chiesa più attenta ai poveri, sempre dalla parte dei bisognosi. Belardo, con il volto di Jude Law, ha sconfitto l’arroganza per aiutare i disperati. Sa di non essere un santo, anche se molti lo idolatrano per aver fatto dei presunti miracoli. C’è una grande attenzione per i sentimenti, gli affetti, i tormenti che possono affliggere i fedeli. A essere messo in discussione non è più Dio, ma tutto ciò che è terreno.
Insicurezze, preghiere (ascoltate e non), silenzi, in due ore ambientate fuori dal Vaticano. L’una nelle campagne inglesi, l’altra in una Venezia deserta. C’è molta solitudine, e i grandi spazi si contrappongono al dolore che assale i protagonisti. Enormi corridoi, saloni stupendi, palazzi che farebbero invidia a un re, dove però non abita la quiete dell’anima. Si affronta anche la tematica della malattia, della difficoltà di essere genitori, ma per ora non si può dire di più.
L’estetica di Sorrentino gioca con i chiaroscuri. Le ombre accarezzano sia Brannox che Belardo, e si insinuano nei loro sogni, che diventano incubi. L’unico rifugio è la preghiera e le confessioni con gli amici fidati. Bisognerà vedere che cosa succederà tornando a San Pietro, e come verranno gestiti eventuali intrighi e colpi di scena. Intuiamo che si parlerà anche di sessualità, di questione islamica e migranti, ma per ora non ci resta che aspettare.