Francesco Lorenzi con papa Francesco
Rock e Vangelo. Un connubio inedito che rappresenta la forza dei The Sun, quattro ragazzi vicentini, Gianluca Menegozzo, Matteo Reghelin, Francesco Lorenzi, Riccardo Rossi, che fanno musica rock insieme da vent’anni e a cui però la definizione di band cristiana sta stretta: «Noi ci eravamo affermati nel panorama internazionale per la nostra musica già prima della svolta in senso spirituale», spiega Francesco Lorenzi, cantante, chitarrista e autore dei loro testi, «vantiamo una grande professionalità, per questo siamo un fenomeno abbastanza unico, almeno in Italia, perché invece in altri Paesi, soprattutto nel mondo protestante, ci sono più band che cantano la fede e l’amore per Gesù». Lo scorso dicembre hanno deciso di celebrare i loro venti anni con una raccolta dei loro successi che si intitola appunto “20” (40 canzoni di cui dieci inedite) e un concerto al Campus Industry Music di Parma.
Cerchiamo di ripercorrere quella svolta che vide una band punk reduce da un tour di cento concerti in dieci diversi Paesi del mondo cambiare rotta sia per quanto riguardava le loro personali esistenze sia per la loro musica.
«Era la fine del 2007, e malgrado il successo, forse a causa dei nostri eccessi (c’è chi era dedito all’alcol, chi alle droghe...), ci stavano disgregando come gruppo», ricorda Francesco Lorenzi. «Io in particolare sentivo nascere una serie di domande profonde senza risposta. Una sera mia madre mi propose di partecipare a un incontro in parrocchia in cui si parlava di evangelizzazione. Era un invito insolito, io non frequentavo la chiesa da anni, ma ci andai. E conobbi dei giovani che parlavano di Gesù con un tale entusiasmo e una tale felicità che ne rimasi colpito. Feci l’intero corso e poi partecipai all’adorazione eucaristica, un’ora la settimana, di notte. Un’esperienza toccante che mi cambiò radicalmente. Sentivo il Signore vivo e presente dentro di me, e capii che attraverso la musica potevo fare qualcosa di utile per le persone. Cercai di parlare di questa mia nuova visione della vita ai miei compagni e, ognuno con i suoi tempi, pian piano si avvicinò alla fede. Tre anni dopo, nel 2010, eravamo pronti per proporre al pubblico un altro tipo di musica».
Tra le canzoni del nuovo album, Nelle mie mani, che parla di come nel nostro cuore è già scritto quello che noi possiamo fare e il Signore è l’artefice di tutto. L’alchimista l’hanno scritta in un monastero nell’isola di Maiorca e parla in modo esplicito di come il rapporto con Dio può portare la luce nelle nostre parti oscure.
I The Sun da anni si esibiscono, oltre che negli stadi e nelle piazze, anche in occasioni di grandi eventi della fede, come per esempio la Giornata mondiale della gioventù di Cracovia. «Durante la celebrazione mi chiesero di fare la prima lettura», racconta Francesco Lorenzi, «e ho così avuto occasione di stare molto vicino a papa Francesco. Non era la prima volta che lo incontravamo, di lui apprezzo molto la libertà di parlare di temi che nessun altro potente della Terra ha il coraggio di affrontare».
Francesco ricorda quando otto anni fa la loro vicenda comparve per la prima volta su Famiglia Cristiana. «Grazie a quell’articolo un sacerdote ci invitò in Terrasanta. Fu un’esperienza indimenticabile che poi si è ripetuta ben sette volte. In Terrasanta andiamo per ricaricarci, nel silenzio e nel cammino in quella che è la terra natale di Gesù. E si sente che è casa sua. Di recente abbiamo organizzato anche due viaggi in cui abbiamo portato con noi oltre duecento giovani. Dopo questi viaggi abbiamo visto nascere delle coppie, ma anche delle vocazioni religiose».
Intorno ai The Sun da qualche tempo si è radunato il movimento delle Famiglie del sole, con un’associazione che ha sede a Parma e delegati in varie parti d’Italia. Infatti il pubblico dei The Sun è trasversale, tanti giovani, ma anche famiglie, nipoti che portano ai concerti i loro i nonni. «Organizziamo dei raduni in cui le famiglie possono ritrovarsi tra di loro e dove ci sono momenti in cui i bambini sono impegnati in giochi e i genitori possono stare con altre coppie. E il 30 settembre torneremo in Terrasanta, toccando anche la Giordania».