Dopo quasi otto mesi di guerra, non si vede ancora alcuna prospettiva di un vero processo diplomatico che possa fermare le armi. Le forze ucraine, che utilizzano sistemi d'arma statunitensi e alleati, stanno facendo notevoli progressi sul campo di battaglia e sono determinate a respingere un'invasione che ha causato carneficine e distruzioni. Putin da parte sua investito così tanto prestigio personale in questa guerra che non può permettersi alcun risultato che non possa essere interpretato come una vittoria.
In questo contesto, gli spiragli di dialogo restano minimi, ma nel buio ogni tanto si vede una piccola luce. In un'intervista alla televisione di Stato, il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov (vecchia volpe della diplomazia: ambasciatore all’ONU dal 1994 al 2004 4e dal 2004 ministro) ha detto che la Russia è disposta a impegnarsi con gli Stati Uniti o con la Turchia su come porre fine alla guerra, ma non ha ancora ricevuto alcuna proposta seria di negoziazione. Lavrov ha affermato che alcuni funzionari, tra cui il portavoce della Casa Bianca per la sicurezza nazionale John Kirby, hanno detto che gli Stati Uniti erano aperti ai colloqui ma che la Russia aveva rifiutato."Questa è una bugia", ha detto Lavrov. "Non abbiamo ricevuto alcuna seria offerta di contatto”.
Lavrov, che di recente a New York ha incontrato il Segretario di Stato vaticano Parolin, ha anche detto che la Russia non rifiuterà un incontro tra il Presidente Vladimir Putin e il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden al vertice del Gruppo dei 20 che si terrà a metà novembre in Indonesia, e che prenderà in considerazione la proposta se ne riceverà una. “Abbiamo ripetuto più volte che non rifiutiamo mai incontri. Se c'è una proposta, la prenderemo in considerazione", ha dichiarato Lavrov.
Il portavoce del Dipartimento di Stato, Ned Price, ha detto che Washington ha "poca fiducia" che la Russia stia facendo un'offerta legittima di dialogo, perché i commenti di Lavrov sono arrivati a poche ore dagli attacchi missilistici russi che hanno ucciso civili in Ucraina. "Lo vediamo come un atteggiarsi. Non la vediamo come un'offerta costruttiva e legittima di impegnarsi nel dialogo e nella diplomazia che sono assolutamente necessari per porre fine a questa brutale guerra di aggressione", ha detto Price durante un briefing con la stampa.
Poche ore dopo le dichiarazioni di Lavrov, in una intervista con la CNN, Biden ha segnalato di non vedere una vera ragione per incontrare Putin quando entrambi i leader dovrebbero partecipare al vertice del G20 in Indonesia. Ma Biden ha lasciato aperta una porta (definita “intrigante” dalla CNN) al leader russo, dicendo che si sarebbe seduto con Putin se fosse stato disposto a discutere il destino della stella del basket statunitense Brittney Griner, condannata in agosto a nove anni di carcere dopo essersi dichiarata colpevole di contrabbando di droga. Gli Stati Uniti affermano che Griner e un altro americano, l'ex marine Paul Whelan, sono stati detenuti ingiustamente. Washington ha offerto di scambiare il trafficante di armi russo Viktor Bout con i due americani.Non ho intenzione di incontrarlo, ma se venisse da me al G20 e mi dicesse: "Voglio parlare del rilascio di Griner", lo incontrerei, ma dipende da questo", ha detto Biden. Davvero difficile difficile però immaginare un faccia a faccia tra i due leader in cui non si parli di Ucraina. Forse Biden ha voluto lanciare un segnale a Putin? Oggi intanto ad Astana, in Kazakhstan, ai margini di un summit regionale, il presidente turco Erdogan vedrà nuovamente Putin. La Turchia mantiene una posizione neutrale dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina e più volte ha offerto la sua mediazione fra Kyiv e Mosca.