Il Trianon Viviani di Napoli, diretto da Marisa Laurito, è un teatro dedicato in prevalenza alla canzone napoletana in tutte le sue forme, tradizionali e rivisitate, ma come ogni anno anche in questa stagione apre una finestra “altra” sul teatro napoletano tout court, con una rassegna, composta di due spettacoli, Titina la magnifica, dal 6 all’8 maggio, e La donna è mobile, dal 13 al 15, intitolata quest’anno “L’eredità Scarpetta”.
Per capire la connessione tra i due spettacoli, bisogna fare un passo indietro, riandare alla famiglia allargata ante litteram di Eduardo Scarpetta, padre legittimo allora si diceva, di Vincenzo Scarpetta e, illegittimo, di Titina, Eduardo e Peppino De Filippo, figli della relazione tra Eduardo Scarpetta e una nipote di sua moglie.
Vincenzo Scarpetta, drammaturgo e musicista, è l’autore, partitura compresa, di La donna è mobile, commedia degli equivoci, parodia del melodramma cui il titolo allude, con echi da operetta e teatro canzone: un’opera poco rappresentata che ora torna in scena al Trianon Viviani con un allestimento creato in loco per la regia di Francesco Saponaro. Stesso regista per Titina la magnifica, che come si intuisce dal titolo è un omaggio alla primogenita dei De Filippo, e alla famiglia che ha incarnato la storia del teatro italiano non solo napoletano.
Scomparsa nel 1963, a 65 anni, Titina aveva dedicato l’ultima parte della vita, resa difficile da una cardiopatia, alle arti figurative tra cui il collage. E Titina la magnifica è in effetti un collage, in cui Antonella Stefanucci ed Edoardo Sorgente interpretano un collage dei personaggi di Titina e gli uomini della sua vita, il marito, Pietro Carloni, i fratelli Peppino ed Eduardo, con cui ha costruito, anche se non sempre in continuità di rapporti, il suo successo teatrale, fatto di una recitazione naturalissima, che nulla concedeva al birignao che in anni successivi ha connotato tanto teatro italiano.
Lei stessa a proposito scriveva, con eccessiva modestia: «Arrivare alla semplicità, all'umanità drammatica e bruciante, senza artificio ma con dignitosa aristocratica linea d’artista è cosa estremamente difficile, che esige enormi fatiche e grandi rinunce: e io non so se ci sono riuscita». Titina De Filippo, spiega il regista Saponaro, «è stata un’artista dei superamenti, ben oltre la condizione di compagna e sorella d’arte. Personalità affascinante, ricca di interessi ma anche di private fratture esistenziali, ha saputo coniugare il suo sguardo indipendente a una poliedrica vivacità creativa. Si è confrontata con la nuova fisionomia assunta dalla donna contemporanea in un’intesa profonda con tutte le sue “personagge”. Sin dagli esordi ha sentito la necessità di una “stanza tutta per sé” in cui sperimentare il suo particolare percorso di interprete tra teatro e cinema, di autrice di gustosi atti unici, soggetti cinematografici e sceneggiature, poesie, collage e olii. Maestra d’arte al fianco di grandi compagni di scena, Titina è stata Filumena (Eduardo scrisse proprio per lei Filumena Maturano ndr), ma non solo Filumena, come cercò di rammentare in quello straordinario numero di varietà in coppia con Mario Riva per Il Musichiere della Rai nel 1959. Per raccontarla – al riparo dall’orizzonte filologico e imitativo – abbiamo scelto la tecnica compositiva dei collage a lei tanto cara, lavorando per frammenti, sketch, poesie e squarci autobiografici, in una rapsodia che tratteggia la figura di una donna-artista che ha illuminato il panorama culturale italiano del Novecento».
DOVE, QUANDO, CON CHI
Venerdì 6 e sabato 7, ore 21 – domenica 8 maggio, ore 18
Titina la magnifica drammaturgia di Domenico Ingenito e Francesco Saponaro tratta dal libro Titina De Filippo. Vita di una donna di teatro di Augusto Carloni regia e spazio scenico Francesco Saponaro con Antonella Stefanucci, Edoardo Sorgente produzione teatro Trianon Viviani
Venerdì 13 e sabato 14, ore 21 – domenica 15 maggio, ore 18
La donna è mobile commedia di Vincenzo Scarpetta regia e spazio scenico Francesco Saponaro arrangiamenti e direzione musicale Mariano Bellopede con Luigi Bignone, Giuseppe Brunetti, Viviana Cangiano, Salvatore Caruso, Elisabetta D’Acunzo, Tony Laudadio, Ivana Maione, Davide Mazzella, Biagio Musella, Serena Pisa, Marcello Romolo, Luca Saccoia, Ivano Schiavi, Federica Totaro Mariano Bellopede, pianoforte | Arcangelo Michele Caso, violoncello e plettri | Giuseppe Di Maio, clarinetto produzione teatro Trianon Viviani