Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
venerdì 18 aprile 2025
 
 

Elio Toaff, in mostra una vita lunga un secolo

13/05/2015  Il Museo Ebraico di Roma espone fino al 30 settembre documenti inediti, scritti privati e fotografie del rabbino recentemente scomparso, guida spirituale per mezzo secolo della comunità romana.

Il ministro Franceschini all'inaugurazione della mostra al Museo Ebraico di Roma
Il ministro Franceschini all'inaugurazione della mostra al Museo Ebraico di Roma

Elio Toaff, per mezzo secolo rabbino capo della comunità ebraica Roma, avrebbe compiuto 100 anni il 30 aprile scorso. Toaff, da tempo infermo, è mancato a pochi giorni dal traguardo del secolo di vita. Diventa così un omaggio postumo quello che gli dedica il Museo Ebraico di Roma con la mostra “Shalom Moreno”, curata da Lia Toaff e Serena Di Nepi. Moreno equivale al titolo di “maestro” e Toaff lo è stato per tante persone durante tutta la sua lunga vita, vissuta fra Livorno, Pisa, Ancona e Venezia.

 I documenti raccolti dalla Fondazione Elio Toaff in collaborazione con la Comunità ebraica romana raccontano il Toaff privato e quello pubblico attraverso fotografie, telegrammi, lettere e oggetti (come il talled, il mantello di preghiera indossato da Toaff). Ci sono le foto dei momenti privati con la moglie (una passeggiata sottobraccio a Livorno) e delle occasioni ufficiali, accanto a personaggi di spicco come Shimon Peres, Moshe Dayan, Golda Meir, Itzhak Rabin, Carlo Azeglio Ciampi, Giovanni Leone, Sandro Pertini. Non mancano le foto degli incontri con papa Giovanni Paolo II, durante la storica visita del 1986 e in ocasioni successive. Fra i due leader spirituali nacque un rapporto di stima e amicizia, tanto che “il rabbino di Roma” fu ricordato da papa Wojtyla nel suo testamento. Sono anche esposti i telegrammi inviati da Toaff in Vaticano in occasione della morte dei pontefici. Il 7 agosto 1978 Toaff esprime il suo cordoglio e assicura “fervida preghiera” per la morte di Paolo VI, “che tanto lottò per la pace in Terra fra gli uomini”.

Interessanti e ricchi di curiosità i documenti che riguardano la vita della Comunità ebraica romana. Toaff ne assume la guida spirituale nel 1951 e in una lettera ai consiglieri del febbraio 1952 lamenta “la decadenza purtroppo ognor crescente della vita ebraica di questa Comunità”. In particolare, Toaff denuncia la scarsa osservanza del sabato e delle leggi alimentari ebraiche. In un'altra lettera del 1956 Toaff chiede al ministero dell'Istruzione lo spostamento della data degli esami di maturità, fissata di shabbat. Si può rileggere il dattiloscritto del discorso di Toaff nel primo anniversario dell'attentato alla Sinagoga in cui morì il piccolo Stefano Gay Tachè. In quel discorso il rabbino elevò un inno alla fede “che fa alzare gli occhi al cielo e sognare, anzi avere la certezza, che verrà un giorno in cui finalmente ogni uomo vedrà nel suo prossimo un fratello”. 

La mostra, inaugurata dal ministro della Cultura Dario Franceschini, restera apertà fino al 30 settembre.

Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
I vostri commenti
1

Stai visualizzando  dei 1 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo