Il sindaco della città palestinese, Vera Baboun, e il suo omologo torinese Piero Fassino hanno appena sottoscritto una lettera d'intenti, passo preliminare alla firma di un accordo di cooperazione. L'obiettivo, come si legge nel testo, è quello di «promuovere e apoggioare lo sviluppo economico, culturale e sociale dei rispettivi abitanti».
«Torino e Betlemme – prosegue la lettera – confermano la volontà di mantenere cordiali relazioni di amicizia. La collaborazione si svilupperà dando priorità ai seguenti ambiti: cultura, crescita economica locale, politiche ambientali, risorse idriche, cooperazione decentrata, strumenti di partecipazione attiva dei cittadini».
Con i suoi 30.000 abitanti che vivono a ridosso della città santa Gerusalemme, Betlemme è un piccolo punto sulla carta geografica, dotato però di un valore simbolico e spirituale che non ha eguali: pesano la sua storia, che la tradizione pone alle origini della cristianità, ma anche il suo presente, drammaticamente segnato dal conflitto e dall'incombente presenza di un muro divisorio. Per questo la collaborazione con Torino si carica di un significato speciale «In realtà – ha ricordato il sindaco Fassino – ciò che oggi sottoscriviamo è semplicemente la formalizzazione di qualcosa che già esiste». I fatti lo confermano: da marzo 2014 il capoluogo subalpino si è impegnato in un progetto che punta a migliorare la rete idrica di Betlemme. E tra pochi giorni partirà un'altra iniziativa il cui obiettivo è ristrutturare i mercati generali della città palestinese. «Abbiamo voluto puntare su due aspetti importanti per la vita quotidiana – ha osservato Fassino – L'acqua è elemento primario per ogni forma di sviluppo umano. Quanto al mercato, esso non è solo luogo di scambio economico, ma anche di relazioni umane, tanto più nella cultura mediorientale».
Vera Baboun, sindaco di Betlemme, ha espresso amicizia e riconoscenza verso Torino. «Come molti territori della west bank, la nostra città ha grossi problemi legati all'acqua: ovviamente la carenza idrica ha rilevanti conseguenze sulla vita dei cittadini. Sono grata ai tecnici piemontesi per aver voluto condividere con noi le loro competenze. Vorremmo fosse l'inizio di uno scambio scientifico e culturale, occasione di arricchimento per entrambe le città». Ora dunque non resta che dar seguito alla collaborazione. «Il testo dell'accordo di cooperazione – ha concluso Fassino - è attualmente all'esame del Ministero degli Esteri. Ci auguriamo di poterlo firmare in tempi abbastanza rapidi».
L'amicizia tra Betlemme e Torino è stata consolidata anche sul piano culturale. In occasione dell'ostensione del Sacro Lino, il Museo d'Arte Orientale (che ha anche ospitato l'incontro tra i Sindaci) e il Museo della Sindone espongono quattro oggetti provenienti dalla Palestina e risalenti all'epoca di Gesù. Si tratta di una lucerna e di tre recipienti per unguenti: manufatti appartenenti alla cultura materiale e dotati di un notevole valore simbolico. In futuro questi oggetti potrebbero essere trasferiti nel Terra Sancta Museum, un grande spazio espositivo dedicato alla cristianità che la Custodia di Terra Santa, in collaborazione con l'associazione Pro Terra Sancta, il consolato d'Italia e il Comune di Torino, progetta di inaugurare a Gerusalemme.